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Aquarius

di Kleber Mendonça Filho — Brasile, 2016, 135'
con Sonia Braga, Maeve Jinkings, Irandhir Santos, Humberto Carrão, Fernando Teixeira

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Clara è un critico musicale e vive in un piccolo palazzo degli anni ‘40 chiamato “Aquarius”, che si affaccia sullo splendido lungomare di Recife. Una compagnia immobiliare ha già acquistato tutti gli appartamenti dell’edificio per farne un grattacielo di lusso, ma Clara è decisa a non cedere la casa a cui è legata dai ricordi di una vita. Dopo i primi approcci amichevoli, gli speculatori ingaggiano una vera e propria guerra fredda con la donna: abituata da sempre a combattere, Clara non ha però intenzione di arrendersi.

"Un’opera immensa" -  Le Nouvel Observateur
"Il film che ha fatto ballare, ridere e piangere la Croisette" -  Le Figaro
"Meraviglioso e sorprendente" - New York Times
"Un magnifico ritratto di donna" - The Guardian
"Un grande film di rivolta" -  Libération
"Un film dalla ricchezza inesauribile" - Le Monde

Presentato in concorso all’ultimo Festival di Cannes e osannato dalla critica di tutto il mondo, Aquarius segna il ritorno sul grande schermo di una straordinaria Sonia Braga, nei panni di una donna che rivendica il diritto di esprimere la propria identità culturale, politica e sessuale, il diritto di essere sola e libera in un film che ha i colori della controcultura e dell’emancipazione femminile.

Uscito tra mille controversie in Brasile, Aquarius è stato accolto da un inatteso successo di pubblico, diventando un vero e proprio manifesto di libertà e resistenza.

Un acquario dove galleggiare in tranquillità con i ricordi di una vita densa ma trasparente, cristallina. Un luogo protetto ma anche fragile insieme, dove nuotare come un pesce raro che fuori della sua acqua, o del proprio liquido amniotico, non sopravviverebbe.

Aquarius, il secondo film del brasiliano Kleber Mendonça Filho, è ambientato nello stesso quartiere di Recife, la città natale del regista, dov’era ambientato il suo primo lungometraggio. Come già nel suo film precedente, Mendonça Filho fa uso di sequenze sottilmente oniriche sempre sul crinale del naturalismo più realistico, di sospensioni al limite del percettibile tra il reale e l’irreale, foriere di un sentimento di presagio funesto, una sensazione pervasiva di minaccia incombente dietro al velo della quietudine stagnante, di cui sono allegorie l’uso insistito di porte e chiavi.

Penetrante metafora che parte dall’intimo per parlare della liquefazione della società brasiliana che sembra sull’orlo di una guerra civile, Aquarius è pervaso da un desiderio di sovvertire dall’interno i meccanismi dominanti del sistema con le sue stesse armi subdole e nascoste. Siamo di fronte a un film eccellente e sorprendente, che parla anche agli europei e agli italiani. Senza dubbio una delle uscite di spicco dell’anno che sta per chiudersi.

Internazionale, di Francesco Boille

Il film viene normalmente proiettato nella versione doppiata in italiano. Solo giovedì 29 dicembre, alle ore 21:00 sarà proiettato in versione originale sottotitolato in italiano.