lunedì
07
aprile
20:45

Sadhu - Il cercatore di verità

di Gaël Métroz — Svizzera, 2012, 85'
proiezione in francese con sottotitoli in italiano

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«Per molti anni ho viaggiato in tutto il mondo per condividere la vita con quei filosofi anacronistici che pensano che la felicità dipenda dalla semplicità. È stato a Gangotri, alle sorgenti del Gange, a 3.000 metri di altezza, nella catena dell’Himalaja, che ho incontrato Suraj Baba. Da otto anni questo “sadhu” (uomo santo hindù) viveva lì, di yoga e di meditazione, rinunciando ai beni terrestri. La prima volta che l’ho visto stava riparando il sentiero che dalla sua grotta porta al Gange. L’ho aiutato a portare delle pietre e lui prima di tornare alle sue pratiche yoga sulla riva del fiume sacro mi ha offerto un tè al latte. Nel corso delle settimane successive ho vissuto nella grotta vicina alla sua e dopo qualche mese sono diventato suo amico. Il primo dopo otto anni. Ho capito che Suray si sentiva intrappolato dal suo eremitaggio e che aveva timore a ritornare nel mondo dopo tanto isolamento.
Quando gli ho parlato del mio progetto di incontrare altri “sȃdhu” durante il Kumbha Mela, l’evento che ogni dodici anni riunisce più di settanta milioni di pellegrini, mi ha chiesto se potevo portarlo con me. Così siamo partiti per questo pellegrinaggio che, fra molte peripezie, è diventato il più lungo della nostra vita. Durante i 18 mesi di riprese dormivamo sulla riva dei fiumi e mangiavamo quello che altri pellegrini ci regalavano. Lui con la sua piccola bisaccia, io con la mia telecamera abbiamo attraversato le pianure del Gange, i passi dell’Himalaya, dal Nepal verso il Tibet, fino ad arrivare nella città di Allahabad e partecipare al Kumbha Mela.  Nel corso delle riprese, Suraj si è rivelato un “sȃdhu” diverso dagli altri. Lui non cercava una dottrina, ma il suo cammino personale. Dubitando perfino del suo stato di uomo santo, Suraj è diventato per me un autentico saggio, un uomo alla ricerca». Gaël Métroz

Intervento a cura dell’Ashram Gitananda di Altare.