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Tango Libre

di Frédéric Fonteyne — Belgio/Francia/Lussemburgo, 2012, 105'
con François Damiens, Sergi López, Jan Hammenecker, Anne Paulicevich, Zacharie Chasseriaud

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JC è una guardia carceraria, un uomo qualunque con una vita tranquilla. Il suo unico lusso è un corso di tango che frequenta una volta alla settimana. Una sera, al corso, balla con una nuova venuta, Alice, una radiosa trentenne madre di un ragazzo di quindici anni. Il giorno dopo rivede Alice, questa volta nella sala-visite della prigione. La donna è lì per vedere due reclusi, Fernand e Dominic, suoi amici di lunga data e "soci nel crimine". L'uomo qualunque JC si trova spettatore dell'avventurosa vita di questa donna non qualunque: una donna che vive secondo il proprio desiderio e le proprie regole, divisa fra i suoi uomini e il figlio. Il regolamento carcerario proibisce l'amicizia con le famiglie dei prigionieri. JC sta per infrangere tutte le regole su cui poggia la sua vita.

La sceneggiatura è bizzarra, imprevedibile, nasconde bene le sue carte. [...] non lesina sorprese il nuovo film del belga Frédéric Fonteyne. Rispetto ai due lavori precedenti, questo ha un intreccio più aggrovigliato e un approccio più accattivante. Resta però fedele all'amore, e pazienza se questa fedeltà finisce per generare le infedeltà e le situazioni più impensabili. Non ha il cuore forse le sue ragioni che la ragione non conosce? Anche il cinema ha le sue e Fonteyne le rispetta tutte: il film è ineccepibile per stile, scrittura, recitazione. Possiede originalità da vendere e ammirevole disinvoltura per come riesce a dipanare una matassa intricata. Tango Libre è tanti – troppi? - film in uno: è commedia romantica e machiavellica, un prison movie leggero, una storia intimista, un musical con "la malinconia triste del tango" (Fonteyne).E il tango è un generatore di ulteriori sottotesti: ballato in carcere dai detenuti - in una delle scene più belle - diventa metafora della volontà di liberazione dei corpi. Ma è anche passione, tradimento, pulsione latente (l'omosessualità), desiderio. Il tango è ritmo, e Tango Libre ha il ritmo sincopato di una milonga, fatto di correnti emotive che s'incontrano e si scontrano, di improvvise accelerazioni, di pause, fasi di studio e perentorie esplosioni. Ed è un film sul cinema. Come la guardia che vede e non viene visto da nessuno, così è lo spettatore. Il suo modo di osservare il mondo cambierà quando ciò che guarda rimetterà in moto il circuito misterioso della passione. Quando da spettatore cioè diventerà attore. E cos'è il cinema se non questo meraviglioso atto d'amore capace di "farci vivere" ciò che stiamo solo guardando?

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