09 gennaio 2024

Viaggio in Giappone: Isabelle Huppert, il dolore di Élise Girard e i fantasmi del passato

Un film apparentemente piccolo, ma pensato, scritto e girato così bene, da ricordare non tanto Lost in Translation di Sofia Coppola dalla trama similare, quanto invece il cinema di François Truffaut, sia nei toni che nei sapori. È vero infatti che Sidonie, portata in scena da Isabelle Huppert, si trova simpaticamente a disagio con la cultura e con le persone giapponesi, come il personaggio di Antoine Doinel nel quarto film del suo ciclo (Non drammatizziamo…è solo questione di corna) in cui ha una relazione con una donna giapponese. Ma il confronto si fonda soprattutto su come la regista Élise Girard gira il suo film e su come girava Truffaut. Entrambi bene, anzi, benissimo, sempre accompagnati da musiche straordinarie, posizionate nei momenti giusti. [...]

Viaggio in Giappone racconta di una scrittrice di successo che arriva a Tokyo, dove l’editore nipponico l’ha invitata per un giro di conferenze in occasione della ristampa di uno dei suoi romanzi. Il viaggio cullerà i due personaggi alla ricerca di un nuovo inizio, che faccia dimenticare per sempre le proprie ferite. Quelle di lei, in particolare, legate allo straziante lutto del marito (August Diehl) dalla presenza fissa come fantasma di dolore durante il viaggio. La montagna, il mare, i giardini, gli auditorium per le conferenze, gli hotel, i grattaceli, tutto è descritto dalla macchina da presa della Girard come se fosse una penna, o meglio, una matita dal tratto leggero ed elegante. Delicatezza, dolcezza, lieve ironia sono le migliori qualità di un film delizioso, ma anche i suoi interpreti sono perfetti, sempre in scena, sempre che incuriosiscono: Huppert e Ihara, dall’alchimia contagiosa. Viaggio in Giappone cattura l’essenza della solitudine e della speranza, e quindi della bellezza.

Alessandro Ricci, TheHotCorn

02 gennaio 2024

Il male non esiste, decide tutto la natura: la recensione del nuovo film di Ryusuke Hamaguchi

Ryusuke Hamaguchi si conferma un poeta della normalità. Dopo aver conquistato pubblico e critica mondiali con Drive My Car, ha portato alla scorsa 80esima Mostra del Cinema di Venezia una nuova storia molto piccola ma che affonda le mani nel reale: Aku wa sonzai shinai, reso in italiano con Il male non esiste.

E sembrerebbe proprio così nel villaggio di Mizubiki, località montana vicino a Tokyo nella quale si seguono i ritmi della natura e il bene più prezioso è l’acqua, che dalle montagne scorre verso valle. Qui vivono il taciturno tuttofare Takumi e la figlia Hana, la cui vita viene per modo di dire turbata dalla prospettiva della costruzione di un glamping (campeggio glamour) nei pressi del paese. Dietro al progetto non ci sono multinazionali malvagie e senza scrupoli, ma un’agenzia di spettacolo i cui due funzionari cercano anzi di trovare punti di incontro con gli abitanti locali, districandosi tra necessità burocratiche, economiche e la bonaria predisposizione a non indisporre nessuno.

Inizialmente pensato come filmato di accompagnamento per l’esibizione della compositrice di Drive My Car, Eiko Ishibashi, Hamaguchi si è fatto talmente coinvolgere dal progetto e dal materiale da ripensarlo e completare il lavoro come un unico film. A convincerlo è stata in particolare la libertà di questo modo di fare cinema e l’idea di aver catturato appieno le interazione delle persone nella natura.

Il male non esiste, effettivamente, è un film che procede secondo il ritmo del mondo rappresentato. Poco viene omesso, ancora meno viene eliso: il suo cinema vive di piccoli gesti in grado di trasmettere se non emozioni quantomeno una naturale sensazione di calma, di tranquillità familiare. Nel caso di Hamaguchi è la semplicità e completezza del suo sguardo a essere irresistibile. Il regista sembra essere poco interessato al fittizio, quanto piuttosto al calarsi il più possibile in un contesto di indisputabile realtà quotidiana. A beneficiarne sono soprattutto i dialoghi, sempre squisitamente credibili e onesti.

Rispetto al film che gli ha consentito di portare a casa il Prix du scénario al Festival di Cannes e il premio Oscar come Miglior film internazionale (su quattro candidature, tra cui quella principale, prima volta per un giapponese), Hamaguchi qui, oltre a rivendicare il proprio tempo del racconto, si lascia andare anche ad un finale di stampo più lirico [...]

Un’idea che si presta bene all’intenzione primaria del film di Hamaguchi, ovvero catturare l’essenza comunitaria tra uomo e natura in quel particolare contesto lontano dal caos cittadino. Una natura non selvaggia e inospitale, ma nondimeno in pericolo e a suo modo pericolosa, in grado di dettare tempi e talvolta anche la morale. Il male non esiste si presta quindi ad una lettura da dramma ecologista, espresso in maniera così sottile da essere lontanissimo da qualsiasi facile retorica – alla Don’t Look Up, giusto per citare un titolo recente che si è concentrato su questa tematica.

Cristiano Bolla, BestMovie

21 dicembre 2023

Tutti a parte mio marito: una commedia provocatoria sul desiderio e la (ri)scoperta del piacere

Maestri indiscussi della commedia i francesi riescono a produrre un film leggero e garbato anche su un argomento tabù come quello della riscoperta del piacere e della ritrovata sessualità di una quasi cinquantenne. La regista Caroline Vignal scrive (insieme a Noémie de Lapparent) e dirige Tutti a parte mio marito, ma il titolo francese, Iris et les hommes, rende meglio il tenore della storia raccontata. Senza false ipocrisie la commedia arriva dritta al punto: Iris ha bisogno di passione, quella che suo marito sembra non più interessato a darle, il suo è un bisogno fisico, e mentre all’inizio del film la vediamo dall’osteopata completamente bloccata e in tensione, presto il suo corpo riavrà il piacere sopito da tempo. [...]

Il film di Caroline Vignal affronta un tema così intimo e poco esplorato senza scadere nella volgarità o nella morbosità ma raccontando con grazia e comicità l’istinto naturale di una donna, soddisfare il sacrosanto piacere fisico, finendo per tradire il marito solo con il corpo per ritrovare sé stessa. Sicuramente una provocazione ma che sottolinea come il benessere di una persona, e di conseguenza di una coppia, passi anche da una sessualità sana e soddisfatta. “Non cederò più riguardo al mio desiderio”, dice tra sé e sé Iris dopo una discussione con il marito che la vede cambiata, che non riconosce più la moglie che da giovane era stata l’ultima vergine del suo gruppo di amiche. Un tempo repressa quindi, anche a causa di un certo tipo di famiglia, Iris a quasi 50 anni sceglie di “stare dalla parte della vita”, come suggerisce di fare anche alla figlia adolescente. Iris è una sorta di Séverine di Bella di giorno (film del 1967 di Luis Buñuel che racconta le vicende di una donna sposata e frigida che trae piacere prostituendosi) ma solare e meno misteriosa che abbraccia con entusiasmo il nuovo corso della sua vita.

Una commedia godibile che racconta il lato più intimo, e poco esplorato, di una donna matura e in crisi con sé stessa prima che con il suo partner, che spinge a riflettere su quanto poco a volte ascoltiamo noi stessi, il nostro corpo, e i nostri bisogni schiacciati dalla routine e dalle responsabilità. Con una sempre straordinaria e trascinante Laure Calamy.

Caterina Sabato, Cinematographe

21 dicembre 2023

La Chimera: l'ineffabile bellezza del film di Alice Rohrwacher

Basta qualche immagine de La chimera per essere dolcemente trascinati nell'immaginario filmico di Alice Rohrwacher, un realismo picchiettato di magico che ti si infila sottopelle inquadratura dopo inquadratura, come pennellate impressioniste all'aria aperta di una grotta antica. È un cinema di suggestioni, quello de La chimera, di sguardi rubati a oggetti che non sono fatti per gli esseri viventi, di passioni fortissime e imprescindibili, di rimpianti che zoppicano e di scontro continuo fra sacro e profano, con tutta la bellezza e il dolore di un Paese che non c'è più e che è terribilmente vivo. Ed è la storia dell'impossibilità a negare chi siamo, nel bene e nel male [...]

Con La chimera Alice Rohrwacher crea un film di ineffabile sensibilità, mescolando i contrasti e rendendo il protagonista Arthur, interpretato da un perfetto Josh O'Connor, un ossimoro vivente. Tombarolo ma in realtà archeologo mancato, incapace di amare ancora e di vivere veramente, tra arte e realtà, sprazzi di felicità e un dolore sotterraneo che lo permea ovunque. Un film denso di umanità piena, che straborda dalle inquadrature di Rohrwacher, capaci di un realismo magico che ti sfiora gli occhi e ti lascia un non detto che risuona nella mente in continuazione.

Edoardo Ferrarese, Everyeye

21 dicembre 2023

Anatomia di una caduta è l’opera di una grande regista

Un film sorprendente, appassionante e femminista, ma anche sfaccettato e pieno di colpi di scena come un thriller hitchcockiano, di cui in qualche modo porta con sé la precisione di regia e l’eleganza formale. Anatomia di una caduta della francese Justine Triet, Palma d’oro all’ultimo festival di Cannes e campione d’incassi in patria, è allo stesso tempo un film giallo, intimista e processuale. Un’opera di alto livello sull’ambiguità del reale, intrisa però di uno sguardo e di un vero sentire umano.[...]

Riesce perfino a dire qualcosa di nuovo e profondo sul solito tema della finzione che si fonde con il reale. La protagonista è infatti una nota scrittrice che sbandiera il suo lavoro incentrato sull’autofiction. L’intreccio si fa qui a tal punto inestricabile da diventare non solo una sorta di specchio del reale e della finzione, ma una moltiplicazione di specchi più piccoli tra quelli principali, la madre e il figlio, dove una pallina – cioè la quasi inafferrabile interpretazione corretta del reale – rimbalza, svelando in modo continuo e misterioso nuove sfaccettature, quasi infinite.

Reinventando il film processuale, la regista ne fa anche un’opera di metacinema, facendo ascoltare o riascoltare da punti di vista diversi momenti di vita, tutti intimi, che corrispondono sempre, in questo film che comincia con una morte fuori campo, a quello che era fuori campo, visivo o audio che sia. In questo modo il cinema intimista, tipico della Francia, è destrutturato, così com’è destrutturata, vivisezionata, l’esistenza della protagonista. E quella di suo figlio, Daniel. Amplificata dai mezzi di informazione, la lettura univoca dell’accusa è a sua volta destrutturata e vivisezionata.

Così, quel che (ap)pare acquisito e difficilmente confutabile è rimesso continuamente in discussione, in un senso o nell’altro, in un vortice, una girandola caleidoscopica che sorprende sempre lo spettatore. La pallina rimbalza, incessantemente, quasi fino alla conclusione. A quel punto non solo ci si accorge di aver assistito, sia in diretta sia in differita, a un grande film sull’infanzia rubata, violentata, traumatizzata (più volte), ma anche alla lotta estrema di un adolescente per riappropriarsi il più possibile di quanto stanno cercando di sottrargli. Un ragazzo cieco, ma che sarà determinante nell’aiutare tutti a vedere meglio, a vedere oltre. Lo sguardo esterno di Triet, non a caso, si concentra sui volti di madre e figlio.

Francesco Boille, Internazionale

18 dicembre 2023

Alla ricerca di un futuro migliore attraverso l’istruzione: We Have a Dream

Pascal Plisson, regista del premiato Vado a scuola nel 2013, dove 4 ragazzini dai 4 angoli del mondo dovevano affrontare un lungo cammino per raggiungere le loro scuole, s’impegna, nel suo ultimo documentario We Have a Dream, a sfidare gli stereotipi, illustrando come la convivenza con una disabilità non sia un ostacolo alla realizzazione dei sogni più ambiziosi. Il regista francese continua il suo viaggio di iniziazione intriso di sogni, speranze e aspirazioni, e il comune denominatore con la sua opera d’esordio è certamente la speranza di raggiungere un futuro migliore attraverso l’istruzione. Il film arriva al cinema in occasione della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità.

We Have a Dream è la storia di sei bambini: Maud (Francia), Charles (Kenya), Nirmala e Khendo (Nepal), Xavier (Ruanda) e Antonio (Brasile). Ognuno di loro è determinato a realizzare i propri sogni, superando le sfide delle proprie disabilità e mostrando una forza paragonabile a quella del fisico Stephen Hawking in The Theory of Everything combinata alla pura innocenza di Auggie in Wonder. Pascal Plisson, realizza un documentario che naviga tra un realismo empatico e una struttura narrativa tipica dei romanzi di formazione.

Matteo Di Maria, SentieriSelvaggi

15 dicembre 2023

20000 Specie di Api: un viaggio luminoso di formazione e scoperta di sé

La regista cuce nel tessuto che è il film persone e luogo e la sensazione è che ogni cosa accada con naturalezza e delicatezza, l’evoluzione è organica come è organico il viaggio della protagonista. Cocó ha una grande famiglia, ci sono il papà e la mamma, ha anche un fratello e una sorella, zii, zie, cugine e cugini, ciascuno ha una propria idea su quelle che vengono intese come stranezze, particolarità, cose di cui sorridere, invece la bambina sta compiendo un viaggio intenso dentro di sé. La storia è immersa in un piccolo mondo dove dialogano, si incontrano e si scontrano donne di diverse età, la presenza di una bambina transessuale diventa motivo inspiegabile di paura. Il cambiamento rispetto al corso delle cose terrorizza soprattutto quando la persona consapevole è una bambina e non un’adulta – qui i grandi sono pieni di dubbi, incertezze, paure, nascondono segreti, tradiscono e feriscono gli altri per rimanere a galla e poi c’è Cocó un’ape regina convinta e conscia, nonostante i passi titubanti, di ciò che è o almeno di ciò che desidera. [...]

20.000 Specie di Api affronta con sapienza la questione dell’identità ampliandone la visione, provando a capire come le relazioni familiari possano influenzare il viaggio verso l’autodeterminazione, è un piccolo grande film, un delicato e riuscito esordio, una commovente cronaca della graduale transizione di colui che è nato Aitor ma si sente ed è Lucia. Si tratta di una narrazione di cui si sente il bisogno perché film come questi fanno entrare le persone dentro storie ancora poco conosciute (il transgenderismo nell’infanzia e pubertà) in modo da rendere evidente quanto certe chiusure insensate e prive di fondamento siano espressione di una mentalità politicizzata non calata nel mondo. Quello di Cocó è un dolcissimo ritratto attuale e senza tempo che segue “il ciclo” della vita in cui si perde e si rinasce, e mentre si trasforma la protagonista, si trasforma anche lo sguardo di chi le sta intorno.

Eleonora Degrassi, Cinematographe

13 dicembre 2023

The Old Oak è l’ennesimo capolavoro di Ken Loach

Guardare l’ennesimo capolavoro di Ken Loach ha l’effetto consolante conferma che c’è ancora qualcuno che guarda dove è più urgente guardare e non ha paura di raccontare la realtà per quella che è, anche quando è scomoda e anche quando la propria visione parte da posizioni e valori ormai ampiamente fuori moda. Questo film parla alla nostra coscienza, alla coscienza dell’Europa. Ken Loach, a 87 anni nel suo The Old Oak  affronta lo stesso tema che qualche mese fa ha raccontato con altri strumenti ZeroCalcare, che di anni ne ha una trentina, con il suo Questo mondo non mi renderà cattivo: l’estrema periferia dei paesi più ricchi del continente, dove quella ricchezza non arriva, dove il deserto di prospettive materiali diventa perdita di identità e di coscienza collettiva. Quella periferia dove c’è ben poco e dove immancabilmente vengono riversati gli ultimi della terra in cerca di rifugio, quella periferia che quando arriva qualcuno da fuori, lo “straniero”, spesso si chiude a riccio per paura di perdere anche quel nulla che c’è. L’incontro tra TJ e Yara è basato sulle diverse e comuni disgrazie, ma anche su quel sentire affine, su quell’istinto di resistenza che li ha tenuti a galla tra i marosi e le tante ingiustizie dell’esistenza, subite a diverse latitudini. E sulla comune coscienza che da soli non c’è salvezza, insieme invece,  faticando, impegnandosi, fronteggiando prevaricazioni e ingiustizie, ci si può dare l’opportunità di immaginare prima e di fare poi una società migliore.

Valentina Di Nino, Today

09 dicembre 2023

Domenica 10 dicembre dalle 11 alle 21!

UN ALTRO NATALE!

festa di tesseramento

Dopo aver festeggiato in riva al lago l’estate dei nostri vent’anni, eccoci di nuovo pronti a far baldoria con voi per salutare i prossimi dodici mesi al carbone e farvi vivere un Natale… decisamente altro!

ore 11.00 dolcemente benvenuti

ore 11.30 BABBO BASTARDO di Terry Zwigoff

ore 13.15 intermezzo appetitoso

ore 14.30 quizzone dell’avvento

ore 15.30 L’APPARTAMENTO di Billy Wilder

ore 17.30 cine-merenda

ore 18.30 KRAMPUS - NATALE NON È SEMPRE NATALE Michael Dougherty

Nel corso della festa sarà presentata la collezione di gadget 2024 per i vostri regali di Natale!

Ingresso libero per i soci del cinema del carbone

(quote tessere 2024: 10 euro socio ordinario, 20 euro (e più) socio sostenitore, tessera gratuita per gli under 25).

05 dicembre 2023

Lo statuto del cinema del carbone

STATUTO DELL’ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE Denominata CIRCOLO CINEMATOGRAFICO IL CINEMA DEL CARBONE - APS

STATUTO

Art. 1 - Denominazione e sede

1. È costituito l’Ente del Terzo Settore in forma di Associazione di Promozione Sociale denominato CIRCOLO CINEMATOGRAFICO IL CINEMA DEL CARBONE - APS, di seguito indicato con il termine “Associazione”.

2. L'ordinamento interno dell'Associazione è ispirato a criteri di democraticità, di uguaglianza dei diritti e delle pari opportunità di tutti i soci, favorendone la partecipazione sociale senza limiti a condizioni economiche e senza discriminazioni di qualsiasi natura.

3. L’Associazione ha sede legale nel Comune di Mantova. Il trasferimento della sede legale all’interno dello stesso Comune può essere deliberato dal Consiglio Direttivo in deroga a quanto previsto dal comma 3 dell’art. 12 del presente statuto.

Art. 2 - Statuto

1. L’Associazione è disciplinata dal presente statuto, il quale contiene le norme per il suo funzionamento e la disciplina delle attività. ed agisce nei limiti del D.Lgs. n. 117/2017.

2. Lo statuto costituisce la regola fondamentale di comportamento dell’attività dell’Associazione e vincola alla sua osservanza i soci dell’Associazione stessa.

3. In caso di contrasto tra le clausole dell’atto costitutivo e quelle dello statuto prevalgono le seconde.

Art. 3 - Finalità

1. L’Associazione persegue, senza scopo di lucro, finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale tramite la promozione della cultura in ogni sua forma ed espressione, con particolare riguardo al linguaggio cinematografico.

Art 4 - Attività di interesse generale

1. Le attività dell’Associazione sono rivolte principalmente a favore dei soci, dei loro familiari oppure di terzi; esse sono svolte dai soci su base volontaria. La volontarietà della partecipazione dei soci all’attività dell’Associazione ha carattere prevalente.

2. Le attività di interesse generale con la quale l’Associazione persegue le proprie finalitàsono quelle previste dalla lettera i) dell’articolo 5, comma 1 del D.Lgs. 117/2017:

  • organizzazione e gestione di attività culturali, artistiche o ricreative di interesse sociale, incluse attività, anche editoriali, di promozione e diffusione della cultura e della pratica del volontariato e delle attività di interesse generale di cui al presente articolo.

3. In particolarel’Associazione si propone di perseguire il proprio scopo attraverso:

  • la proiezione di film, l’organizzazione di dibattiti, la realizzazione di pubblicazioni, mostre, video, podcast, corsi e attività di formazione riguardo a tutto ciò che è manifestazione del mondo cinematografico

  • la diffusione di opere non sostenute dai circuiti distributivi nazionali e internazionali;

  • la partecipazione a reti di sale o associazioni per la diffusione di film, rassegne o pubblicazioni sul cinema;

  • l’organizzazione di eventi e manifestazioni di richiamo nazionale e internazionale;

  • la produzione di opere di giovani autori;

  • la promozione, la creazione e la gestione di archivi e fondi cinematografici e audiovisivi;

  • la realizzazione di eventi, mostre, manifestazioni, residenze, corsi di formazione, iniziative editoriali dedicati a forme artistiche ed espressive inerenti alla cultura visuale (fotografia, televisione, video/fotogiornalismo, animazione, videoarte, videogames, realtà virtuale, videomapping, etc.) nonché alle arti performative in generale (teatro, danza, musica, etc.), alle arti figurative, al fumetto e alla letteratura;

  • ogni altra attività ritenuta idonea a perseguire lo scopo, purché permessa dalle normative vigenti.

4.In caso di particolari necessità l’Associazione può assumere lavoratori dipendenti o impiegare lavoratori autonomi, anche ricorrendo ai propri soci. In ogni caso, il numero dei lavoratori impiegati nell’attività non può essere superiore alla metà del numero dei volontari associati o al cinque per cento del numero dei soci.

5. L’attività di volontariato è prestata in modo personale, spontaneo e gratuito, senza fine di lucro neppure indiretto ed esclusivamente per fini solidaristici.

6. Le prestazioni fornite dai volontari sono da intendersi a titolo gratuito e non possono essere retribuite neppure dal beneficiario. Ai volontari possono essere rimborsate soltanto le spese effettivamente sostenute e opportunamente documentate per le attività prestate, nei limiti e alle condizioni definite in apposita delibera del Consiglio Direttivo. Le attività dei volontari sono incompatibili con qualsiasi forma di lavoro subordinato e autonomo e con ogni altro rapporto di contenuto patrimoniale con l'Associazione.

7. L’Associazione può svolgere attività diverse da quelle di interesse generale individuate dal comma 3 purché assumano carattere strumentale e secondario nel pieno rispetto della disposizione di cui all’art. 6 del D.Lgs. 117/2017 e provvedimenti di attuazione.

Art. 5 - Ammissione

1. Possono presentare domanda di ammissione all’Associazione tutte le persone fisiche che ne condividono le finalità e che, mosse da spirito di solidarietà, si impegnano concretamente per realizzarle.

2. La domanda di ammissione dovrà contenere:

  • l'indicazione del nome, cognome, residenza, data e luogo di nascita, codice fiscale nonché recapiti telefonici e indirizzo di posta elettronica;

  • la dichiarazione di conoscere ed accettare integralmente il presente Statuto, gli eventuali regolamenti e di attenersi, anche se dissenziente, alle deliberazioni legalmente adottate dagli organi associativi;

3. L’ammissione alla Associazione è deliberata dal Consiglio Direttivo, senza alcuna limitazione in riferimento alle condizioni economiche né discriminazione di qualsiasi natura, non oltre i sessanta giorni dal giorno in cui è pervenuta la domanda di iscrizione.

4. Il Consiglio Direttivo può deliberare l’ammissione o rigettarla con comunicazione motivata che deve essere trasmessa all’interessato.

5. L’interessato, ricevuta la comunicazione di rigetto, ha sessanta giorni per chiedere che si pronunci l’Assemblea in occasione della prima convocazione utile.

6. Viene esclusa la temporaneità del vincolo associativo.

7. Il numero dei soci è illimitato ma, in ogni caso, non può essere inferiore al minimo stabilito dal Codice del Terzo Settore.

Art. 6 - Diritti e doveri dei soci

1. L’Associazione garantisce uguali diritti e doveri a ciascun socio escludendo ogni forma di discriminazione.

2.Ciascun socio ha diritto:

  1. di votare per l’elezione degli organi sociali e di presentare la propria candidatura agli stessi e comunque di esprimere il proprio voto in Assemblea;

  2. di essere informato sulle attività dell’Associazione e controllarne l’andamento;

  3. di prendere atto dell’ordine del giorno delle assemblee, di prendere visione del rendiconto economico-finanziario e di consultare i verbali richiedendolo per iscritto con comunicazione indirizzata al Consiglio Direttivo;

  4. di essere rimborsato delle spese effettivamente sostenute e documentate secondo i limiti e con le modalità predefinite dagli organi sociali;

  5. di esaminare i libri sociali previa richiesta scritta al Presidente.

3. Ciascun socio ha il dovere:

  1. di rispettare il presente statuto, l’eventuale regolamento interno e, anche se dissenziente, quanto deliberato dagli organi sociali;

  2. di attivarsi, compatibilmente con le proprie disponibilità personali, per il conseguimento dello scopo sociale;

  3. di non arrecare danno all’Associazione;

  4. di versare la quota associativa, secondo l’importo eventualmente stabilito in sede di approvazione del bilancio preventivo, o eventuali contributi straordinari finalizzati a supportare le attività associative

4. La quota sociale è annuale, non è trasferibile, non è restituibile in caso di recesso, di scioglimento, di decesso o di perdita della qualità di socio, e deve essere versata entro il termine stabilito annualmente dall'Assemblea convocata per l'approvazione del bilancio preventivo.

5. Le quote sociali o i contributi alle attività associative, qualora deliberati non hanno carattere patrimoniale.

Art. 7 - Perdita della qualifica di socio

1. La qualità di socio si perde in caso di morte, per recesso o esclusione.

2. Il socio può sempre recedere dall’Associazione. Chi intende recedere dall’Associazione deve comunicare il recesso dall’Associazione in forma scritta al Consiglio Direttivo il quale provvederà ad aggiornare il libro soci. La dichiarazione di recesso ha effetto immediato salvo il rispetto degli impegni precedentemente presi con l’Associazione.

3. Il socio, che contravviene ai doveri stabiliti dallo statuto o alle decisioni deliberate dagli organi sociali, può essere escluso dall’Associazione stessa.

4. L’esclusione è deliberata dall’Assemblea, su proposta del Consiglio Direttivo, con voto segreto

5. L’Assemblea delibera solo dopo aver ascoltato, con il metodo del contraddittorio, gli argomenti portati a sua difesa dall’interessato.

6. Il socio che non versa la quota sociale, nell’ammontare e nei termini stabiliti dalle delibere degli organi sociali, viene escluso dall’Associazione, e conseguentemente cancellato dal libro dei soci, senza necessità di apposita deliberazione.

Art. 8 - Organi dell’Associazione

1. L’Associazione è dotata di un ordinamento democratico che garantisce la partecipazione, il pluralismo e l’uguaglianza tra i soci.

2. Sono organi dell’Associazione:

  1. l’Assemblea;

  2. il Consiglio Direttivo;

  3. il Presidente;

  4. l’organo di controllo e/o il revisore legale dei conti nei casi imposti dalla legge;

3. Tutte le cariche sociali sono elettive e gratuite.

Art. 9 - Assemblea

1. L’Assemblea è composta da tutti i soci dell’Associazione ed è l’organo sovrano. Ogni socio ha diritto ad esprimere il proprio voto.

2. L’Assemblea è presieduta dal Presidente dell’Associazione o, in sua assenza, dal Vicepresidente.

3. I soci possono farsi rappresentare in Assemblea solo da altri soci, conferendo loro delega scritta. Ciascun socio può rappresentare al massimo due altri soci.

4. Non può essere conferita la delega ad un componente del Consiglio Direttivo o di altro organo sociale.

5. L’Assemblea può essere convocata in forma ordinaria o in forma straordinaria.

Art. 10 - Competenze dell’Assemblea

1. L’Assemblea ordinaria:

  1. nomina e revoca i componenti del Consiglio Direttivo eleggendoli tra i soci;

  2. elegge e revoca, qualora ricorrano le condizioni di cui agli articoli 30 e 31 del D.Lgs 117/2017, i componenti dell’Organo di Controllo e/o il soggetto incaricato della revisione legale dei conti;

  3. discute e approva il programma dell’attività dell’Associazione per l’anno in corso, assieme al bilancio preventivo dell’Associazione all’interno del quale viene indicato l’eventuale ammontare della quota sociale annua;

  4. discute e approva il bilancio consuntivo e la relazione sull’attività svolta che rappresenti quanto realizzato ed i risultati conseguiti;

  5. delibera in merito alla responsabilità dei componenti del Consiglio Direttivo ed a conseguenti azioni di responsabilità nei loro confronti in caso di danni, di qualunque tipo, derivanti da loro comportamenti contrari allo statuto o alla legge;

  6. delibera, quando richiesto e, in ultima istanza, sui provvedimenti di esclusione del socio, garantendo ad esso la più ampia garanzia di contraddittorio;

  7. delibera, quando richiesto e, in ultima istanza, sui provvedimenti di rigetto della domanda di adesione all'Associazione, garantendo la più ampia garanzia di contraddittorio;

  8. ratifica i provvedimenti di competenza dell’Assemblea adottati dal Consiglio Direttivo per motivi di urgenza;

  9. approva eventuali regolamenti interni predisposti dal Consiglio Direttivo;

  10. fissa l’ammontare dell’eventuale quota associativa;

  11. delibera sugli altri oggetti attribuiti dalla legge, dall’atto costitutivo o dallo statuto alla sua competenza.

2. L’Assemblea straordinaria ha il compito di:

  1. deliberare sulle modificazioni dello statuto;

  2. deliberare l’eventuale trasformazione, scissione, fusione o lo scioglimento e la liquidazione dell’Associazione.

Art. 11 - Convocazione dell’Assemblea

1. L’Assemblea è convocata dal Presidente dell’Associazione in via ordinaria almeno una volta all’anno e comunque ogni qualvolta si renda necessaria per le esigenze dell’Associazione.

2. L’Assemblea si riunisce, altresì, su convocazione del Presidente o su richiesta motivata e firmata da almeno un decimo (1/10) dei soci, oppure da almeno un terzo (1/3) dei componenti del Consiglio Direttivo.

3. L’Assemblea è convocata, almeno 8 (otto) giorni prima della riunione, mediante comunicazione scritta dell’avviso di convocazione inviata tramite lettera o con altro mezzo anche elettronico che certifichi la ricezione della comunicazione da parte dei destinatari, e/o mediante affissione, nello stesso termine, presso la sede dell’Associazione. L’avviso di convocazione deve contenere l’indicazione dell’ordine del giorno, del luogo, dell’ora e della data dell’adunanza.

Art. 12 - Validità dell’Assemblea e modalità di voto

1. Sono computati nei quorum di cui infra gli associati iscritti nel libro associati da almeno tre mesi.

L’Assemblea ordinaria è regolarmente costituita, in prima convocazione, con la presenza della metà più uno degli associati, in proprio o per delega e, in seconda convocazione, qualunque sia il numero degli associati presenti in proprio o per delega.

2. L’Assemblea ordinaria delibera validamente con il voto favorevole della maggioranza dei soci presenti.

3. L’Assemblea straordinaria è convocata per deliberare in merito alla modifica dello Statuto o all’eventuale trasformazione, scissione, fusione o scioglimento e liquidazione dell’Associazione.

4. Fatto salvo quanto previsto dal comma successivo, l’Assemblea straordinaria in prima convocazione è regolarmente costituita con la presenza di almeno la metà degli associati e delibera con il voto favorevole della maggioranza dei presenti; in seconda convocazione è regolarmente costituita qualunque sia il numero degli intervenuti e delibera a maggioranza dei presenti.

5. In caso di eventuale trasformazione, scissione, fusione o scioglimento, l’Assemblea straordinaria delibera con il voto favorevole di almeno i tre quarti (3/4) dei soci iscritti nell’apposito libro da almeno tre mesi.

6. I componenti del Consiglio Direttivo non hanno diritto di voto nelle deliberazioni che riguardano la loro responsabilità.

7. I soci che abbiano un interesse in conflitto con quello della Associazione, devono astenersi dalle relative deliberazioni.

8. I voti sono palesi tranne che riguardino persone, nel qual caso si potrà procedere, previa decisione a maggioranza dei presenti, a votazione segreta.

9. Di ogni riunione dell’Assemblea viene redatto un verbale che, sottoscritto dal Presidente e dal Segretario, è conservato presso la sede dell’Associazione per la libera visione di tutti i soci e trascritto nel libro dei verbali dell’Assemblea. Le decisioni dell’Assemblea impegnano tutti i soci ancorché dissenzienti.

10. È previsto l’intervento all’Assemblea mediante mezzi di telecomunicazione ovvero l’espressione del voto per corrispondenza o in via elettronica, purché sia possibile verificare l’identità del socio che partecipa e vota.

Art. 13 - Consiglio Direttivo

1. Il Consiglio Direttivo è l’organo di governo e di amministrazione dell’Associazione.

2. Il potere di rappresentanza attribuito ai consiglieri è generale. Le limitazioni del potere di rappresentanza non sono opponibili ai terzi se non sono iscritte nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore.

3. il Consiglio Direttivo opera in attuazione degli indirizzi statutari nonché delle volontà e degli indirizzi generali dell’Assemblea alla quale risponde direttamente e dalla quale può essere revocato con il voto favorevole della maggioranza assoluta degli associati iscritti nel libro degli associati da almeno tre mesi.

4. Il Consiglio Direttivo è formato da un numero di componenti da 3 a 7, eletti dall’Assemblea tra gli associati.

5. Non può essere nominato consigliere, e se nominato decade dal suo ufficio, l'interdetto, l'inabilitato, il fallito, o chi è stato condannato ad una pena che importa l'interdizione, anche temporanea, dai pubblici uffici o l'incapacità ad esercitare uffici direttivi.

6. Il Consiglio Direttivo nomina al suo interno il Presidente, il Vicepresidente, il Segretario.

7. I componenti del Consiglio Direttivo rimangono in carica per la durata di 3 (tre) esercizi e sono rieleggibili.

Art. 14 - Competenze del Consiglio Direttivo

1. Il Consiglio Direttivo si riunisce, su convocazione del Presidente.

2. Il Consiglio Direttivo:

  1. amministra l’Associazione, curando la realizzazione delle attività sociali e disponendo delle risorse economiche

  2. redige la bozza del bilancio preventivo e del programma di attività

  3. propone, all’interno della bozza del bilancio preventivo, l’ammontare della quota sociale annuale

  4. gestisce la contabilità e redige la bozza del bilancio consuntivo nonché la relazione sull’attività svolta che rappresenti quanto realizzato ed i risultati conseguiti

  5. approva o rigetta le domande di ammissione

  6. propone all’Assemblea ordinaria i provvedimenti disciplinari e di esclusione dei soci

  7. svolge ogni altra attività non espressamente assegnata, dallo statuto o dalla legge, all’Assemblea o ad altro organo sociale.

Art. 15 - Funzionamento del Consiglio Direttivo

1. Il Consiglio Direttivo è validamente costituito quando è presente la maggioranza dei componenti ed è presieduto dal Presidente dell’Associazione.

2. Le deliberazioni sono assunte con il voto favorevole della maggioranza dei presenti. In caso di parità la proposta si intende respinta.

3. Di ogni riunione del Consiglio Direttivo è redatto verbale da parte del Segretario dell’Associazione.

4. Qualora uno dei consiglieri eletti cessi dalla carica, il Consiglio Direttivo ne delibererà la surrogazione con il primo dei non eletti. In caso di parità di voti ha prevalenza l'anzianità di iscrizione.

Art. 16 - Il Presidente

1. Il Presidente è il legale rappresentante dell’Associazione e compie tutti gli atti che la impegnano verso l’esterno.

2. Il Presidente è nominato dal Consiglio Direttivo tra i propri componenti, a maggioranza dei presenti.

3. Il Presidente dura in carica quanto il Consiglio Direttivo e cessa per scadenza del mandato, per dimissioni volontarie o per eventuale revoca decisa dall’Assemblea con deliberazione approvata con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei soci.

4. Il Presidente convoca e presiede l’Assemblea e il Consiglio Direttivo e sovraintende alla realizzazione del programma di attività deliberato dall’Assemblea.

5. In caso di necessità ed urgenza, quando non sia possibile riunire tempestivamente il Consiglio Direttivo, il Presidente può assumere le decisioni opportune al fine di evitare un danno all’Associazione. Tali decisioni devono essere ratificate dal Consiglio Direttivo nella prima riunione utile.

Art. 17 - Il Vicepresidente

1. Il Vicepresidente sostituisce il Presidente in ogni sua funzione ogniqualvolta questi sia impossibilitato ad esercitarla.

2. Il Vicepresidente:

  1. gestisce, di concerto con il Presidente, la contabilità, il conto corrente e la cassa dell’Associazione.

  2. relaziona al Consiglio Direttivo, in ogni sua riunione, sull’andamento delle entrate e delle uscite economiche e sullo stato del patrimonio dell’Associazione.

3. I compiti e le funzioni di cui al comma 2 del presente articolo possono essere assegnati dal Consiglio Direttivo ad altro consigliere che assumerà la funzione di tesoriere.

Art. 18 - Il Segretario

1. Il Segretario verbalizza le riunioni di Assemblea e di Consiglio Direttivo, gestisce la tenuta dei libri verbali e dell’elenco dei soci garantendone libera visione al socio che lo richieda.

Art. 19- Organo di Controllo e revisione legale

1. Qualora ricorrano le condizioni previste dall’art. 30 del D.Lgs 117/2017 l’Assemblea nomina l’Organo di Controllo.

2. Qualora ricorrano le condizioni previste dall’art. 31 del D.Lgs 117/2017 l’Assemblea nomina un Revisore Legale dei Conti o una società di revisione iscritti nell’apposito registro.

Art. 20 - Libri sociali

1. Sono libri sociali dell’Associazione:

  1. il libro degli associati;

  2. il libro verbali dell’Assemblea;

  3. il libro verbali del Consiglio Direttivo;

  4. il libro dei verbali dell’organo di controllo;

  5. il libro dei volontari contenente i nominativi delle persone che svolgono attività di volontariato non occasionale per l’Associazione.

2. La tenuta dei libri sociali è a cura del Segretario dell’Associazione.

3. I verbali, di Assemblea e Consiglio Direttivo devono contenere la data, l’ordine del giorno, la descrizione della discussione di ogni punto all’ordine del giorno e i risultati di eventuali votazioni.

4. Ogni verbale deve essere firmato dal Presidente e dal Segretario.

Art. 21 - Risorse economiche

1. Il patrimonio dell’Associazione sarà rappresentato dai beni immobili o mobili acquisiti dall’Associazione nonché dai fondi accantonati per il conseguimento dello scopo sociale e sarà integralmente destinato allo svolgimento delle attività statutarie.

È costituito il fondo di dotazione per l’importo di euro 15.000,00 da considerarsi patrimonio indisponibile ai sensi di quanto previsto dall’art. 22 del D.lgs. 117/2017.

2. Le entrate economiche dell’Associazione sono rappresentate da:

  1. quote sociali

  2. contributi pubblici e privati

  3. donazioni, erogazioni liberali e lasciti testamentari non destinati ad incremento del patrimonio

  4. rendite patrimoniali ed attività di raccolta fondi

  5. eventuali rimborsi delle spese effettivamente sostenute dall’Associazione, purché adeguatamente documentate, per l’attività di interesse generale prestata

  6. proventi derivanti da servizi resi nei confronti dei soci per i quali è richiesto uno specifico corrispettivo e corrispettivi legati alla realizzazione delle attività e degli scopi dell'associazione;

  7. altre entrate espressamente previste dalla legge

  8. eventuali proventi da attività diverse nel rispetto dei limiti imposti dalla legge o dai regolamenti

3. La quota sociale, se l’Assemblea ne delibera il pagamento, non è ripetibile o trasmissibile se non nei casi imposti dalla legge.

Art. 22 - Scritture contabili

1. Il Consiglio Direttivo gestisce le scritture contabili dell’Associazione nel pieno rispetto di quanto prescritto dall’art. 13 e dall’art. 87 del D.Lgs. n. 117/2017.

Art. 23- Esercizio sociale

1. L’esercizio sociale inizia il 1° gennaio di ogni anno per terminare il 31 dicembre. Tenuto conto che lo statuto vigente sino ad oggi prevede che l’esercizio sociale inizi il 1° ottobre di ogni anno per terminare il 30 settembre, si precisa quanto segue:

- in assenza di un orientamento costante della dottrina e della giurisprudenza che ammetta un esercizio di durata ultrannuale in caso di ente già esistente, al fine di poter avere dall'anno 2023 un esercizio sociale coincidente con l'anno solare, il presente esercizio si concluderà il 30 settembre 2022 e vi sarà un esercizio che inizierà il 1° ottobre 2022 e terminerà il 31 dicembre 2022.

2. Il bilancio consuntivo deve essere redatto in conformità del Decreto Ministeriale di cui all’art. 13, 3° comma, del D.Lgs. 117/2017.

3. Al bilancio consuntivo deve essere allegata una relazione sull’attività svolta che documenti il carattere secondario e strumentale delle attività diverse, qualora agite, ovvero all'interno della relazione di missione ai sensi di legge.

4. La bozza del bilancio consuntivo e della relazione sull’attività svolta sono predisposti dal Consiglio Direttivo e devono essere approvati dall’Assemblea entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio.

5. Il bilancio preventivo deve essere redatto in conformità del Decreto Ministeriale di cui all’art. 13, 3° comma, del D.Lgs. 117/2017, utilizzando lo stesso modello usato per il bilancio consuntivo e deve evidenziare l’ammontare dell’eventuale quota sociale annua.

6. La bozza del bilancio preventivo e del programma di attività sono elaborati dal Consiglio Direttivo e devono essere discussi e approvati dall’Assemblea entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio.

Art. 24 - Divieto di distribuzione degli utili

1. L’Associazione ha il divieto di distribuire, anche in modo indiretto, utili e avanzi di gestione nonché fondi, riserve o capitali durante la propria vita, a meno che la destinazione o la distribuzione siano imposte per legge.

2. L’Associazione ha l’obbligo di impiegare gli eventuali utili o avanzi di gestione per la realizzazione delle attività istituzionali e di quelle ad esse direttamente connesse.

Art. 25 - Assicurazione dei volontari

1.Coloro che prestano attività di volontariato non occasionale per l’Associazione sono assicurate per malattia, infortunio e responsabilità civile.

2. L’Associazione, previa delibera del Consiglio Direttivo, può assicurarsi per i danni derivanti da propria responsabilità contrattuale ed extracontrattuale.

Art. 26 - Scioglimento e devoluzione del patrimonio

1. Lo scioglimento dell’Associazione è deliberato dall’Assemblea con il voto favorevole di almeno i 3/4 dei soci. Contestualmente l’Assemblea deve nominare il liquidatore.

2. In caso di estinzione o scioglimento il patrimonio residuo è devoluto, previo parere dell’Ufficio regionale del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore di cui all’art 45, comma 1, del D.Lgs. 117/2017 qualora attivato, ad altro Ente del Terzo Settore individuato dall’Assemblea. Nel caso l’Assemblea non individui l’ente cui devolvere il patrimonio residuo, il liquidatore provvederà a devolverlo alla Fondazione Italia Sociale a norma dell’art. 9, comma 1, del D.lgs. 117/2017.

Art. 27 - Disposizioni finali

1. Per quanto non è previsto nel presente statuto si fa riferimento alle normative vigenti in materia ed ai principi generali dell’ordinamento giuridico.