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Qui

di Daniele Gaglianone — Italia, 2014, 120'
con Gabriella Tittonel, Aurelio Loprevite, Nilo Durbiano, Cinzia Dellepezze, Alessandro Lupi, Guido Fissore, Marisa Meyer, Luca Perino, Paola Jacob, Francesco Perino

Chi sono i valsusini che da venticinque anni si oppongono al progetto Tav Torino-Lione? Il film s’interroga sulla loro identità e sul pensiero che guida la loro tenace ribellione. Attraverso dieci ritratti fatti di parole e silenzi, si racconta la stessa amara scoperta: il tradimento della politica nazionale, accusata di aver abbandonato i cittadini al loro destino, lasciandoli soli a vedersela con la polizia antisommossa. 

Giovedì 12 marzo presenta il film il regista Daniele Gaglianone in collegamento skype. 

Dieci abitanti della Val Susa offrono alla macchina da presa le loro storie, a vario titolo intrecciate con il movimento NO TAV, che si oppone alla costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione. (...) Che lo si chiami citizen journalism o documentario d'inchiesta alla Report, "Qui "ha il pregio di andare alla fonte delle storie che la cronaca dei quotidiani spesso non sa restituire. Grazie alla chiarezza d'intenti e di eloquio di tutti gli intervistati recupera il senso della dignità umana e del rispetto civile che solo la lotta comune (a maggior ragione se priva di un unico colore politico) può salvaguardare. Produzione low budget, senza altro obiettivo che quello di comprendere le ragioni del movimento NO TAV, i perché di un territorio che si è sollevato così ostinatamente, restituisce chiara e forte la richiesta dei cittadini di essere ascoltati, mentre i fatti dimostrano il contrario, ossia quello scollamento tra politica centrale e Paese reale all'ordine del giorno. Contro ogni generalizzazione il soggetto di "Qui "- scritto da Gaglianone con il giornalista e scrittore Giorgio Cattaneo - invoca il diritto/dovere all'informazione, al dialogo tra forze, al rispetto della legalità. Denuncia il paradosso di cittadini (le forze dell'ordine che presidiano la valle in assetto antisommossa) messi contro altri cittadini (dieci persone comuni - o forse dieci persone straordinarie, dipende dai punti di vista) da un potere politico che impone un'opera sul cui interesse pubblico è più che lecito dubitare. L'illegalità, insomma, assume un altro significato, se messa di fronte a un'illegalità più grande. Occupandosi di uno dei movimenti più violentemente repressi negli ultimi anni, Qui afferma l'importanza di tornare alla partecipazione politica: qualcosa che può dare frustrazione, ma anche un'inaspettata felicità.

Raffaella Giancristofaro - mymovies.it

In collaborazione con EQual Mantova