Pupo di zucchero – La festa dei morti
Testi, regia e costumi di Emma Dante. Con Carmine Maringola, Nancy Trabona, Maria Sgro, Federica Greco, Sandro Maria Campagna, Giuseppe Lino, Stephanie Taillandier
Durata 60’ senza intervallo
Il 2 novembre è il giorno dei morti. Un vecchio «‘nzenziglio e spetacchiato» – raggrinzito e spelacchiato –, rimasto solo in una casa vuota, prepara una pietanza tradizionale per onorare la festa. Con acqua, farina e zucchero impasta l’esca «pe li pesci de lo cielo»: il pupo di zucchero, una statuetta antropomorfa dipinta con colori vivaci. In attesa che l’impasto lieviti, richiama alla memoria la sua famiglia di morti. La casa si riempie di ricordi e di vita: mammina, una vecchia dal «core tremmolante», il giovane padre disperso in mare, le sorelle Rosa, Primula e Viola «tre ciuri c’addorano ‘e primmavera», Pedro che si strugge d’amore per Viola, zio Antonio e zia Rita «che s’abboffavano ’e mazzate», Pasqualino il figlio adottivo.
Dopo La scortecata – in scena al Teatro Grassi nell’aprile 2019 – Emma Dante torna a confrontarsi con Lo cunto de li cunti. È infatti da una fiaba di Giambattista Basile che la regista trae ispirazione per raccontare, con il suo ultimo spettacolo, un’antica tradizione meridionale: in alcuni luoghi del Sud, il 2 novembre si organizzavano banchetti ricchi di dolci e biscotti, in cambio dei regali che i parenti defunti portavano ai bambini dal regno dei morti. Durante il rituale, in quella notte, era come se mangiando quei dolci ci si cibasse delle anime dei defunti. Uno momento che, come in Pupo di zucchero, diviene celebrazione della morte e festa della vita.