Re Chicchinella
scritto e diretto da Emma Dante
libero adattamento da Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile
con Angelica Bifano, Viola Carinci, Davide Celona, Roberto Galbo, Yannick Lomboto, Carmine Maringola, Davide Mazzella, Simone Mazzella, Annamaria Palomba, Samuel Salamone, Stephanie Taillandier, Sabrina Vicari, Marta Zollet
Si intitola Re Chicchinella il nuovo spettacolo di Emma Dante, sempre adattato da una fiaba de Lo cunto de li cunti ovvero lo trattenemiento de peccerelle, meravigliosa raccolta di novelle in lingua napoletana, che Giambattista Basile creò nel 1634.
Dopo La Scortecata e Pupo di zucchero, con Re Chicchinella la regista conclude il progetto con cui ha attraversato, insieme a un pubblico sempre commosso e appassionato, l’immaginifico universo dello scrittore campano: un’altra favola per raccontare la profondità dell’animo umano tramite il gioco e l’ornamento della poesia barocca.
Protagonista della vicenda, che, come sempre, mescola elementi grotteschi, comici e tragici, è un re che, colto da un bisogno corporale, commette il tragico errore di impiegare un animale che crede morto, una gallina, per pulirsi le terga… La pennuta, tutt’altro che defunta, gli si incolla al didietro e risale su per le viscere, installandosi nelle interiora del sovrano. L’animale magico, come un verme solitario, divora tutto quello che il poveretto mangia, facendogli espellere uova d’oro. Stremato dalla cosa, il re decide di lasciarsi morire di fame, incontrando l’opposizione di tutta la corte, che non vuole privarsi delle uova d’oro.
Spiega Emma Dante: «Re Carlo III d’Angiò, re di Sicilia e di Napoli, principe di Giugliano, conte d’Orléans e del Maràns, visconte d’Avignon e di Forcalquier, e pure di Scampia, principe di Portici Bellavista, re d’Albania, principe di Valenzia e re titolare di Gerusalemme fece una brutta morte. Solo in quella triste circostanza la gallina gli uscì dal didietro e, razzola di qua, razzola di là, si appollaiò sul trono, ricevendo il plauso di tutta la Corte. Re Chicchinella è un apologo sull’ottusità del potere. Se la promessa è un uovo d’oro al giorno, anche una gallina può essere incoronata re.»