16 millimetri alla rivoluzione
di Giovanni Piperno — Italia, 2023, 65'
con Luciana Castellina
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Navigando liberamente attraverso le immagini prodotte per il PCI tra gli anni '50 e gli '80 da grandi registi italiani e incontrando lo sguardo di Luciana Castellina, storica dirigente comunista, fondatrice del Manifesto, mai ortodossa e ancora oggi instancabile animatrice politica, incontriamo un'indagine su cosa rimanga oggi di quell’esperienza che ha coinvolto milioni di persone nel tentativo di trasformare sé stessi e il mondo. Nel viaggio riemerge il senso di una politica fatta di impegno, solidarietà, confronto e di una idealità capace ancora oggi di far battere molti cuori. Oltre che sul senso della politica nella vita delle persone, 16 millimetri alla rivoluzione è anche un esempio di storiografia per immagini, che riscopre il cinema di quella generazione politica e un modo di fare film libero, sperimentale, dal basso, empatico, militante. Come Zavattini dice nel film, “un cinema di tanti per tanti".
Cosa è significato essere comunisti e se oggi ha senso ancora proclamarsi tali, a trentacinque anni dalla svolta guidata da Achille Occhetto alla Bolognina? Cosa resta, appunto, di quell’esperienza di milioni di iscritti al partito, desiderosi di cambiare il mondo? Pagine memorabili e imprescindibili che il lavoro di Giovanni Piperno riesce a elaborare e sintetizzare grazie ad un ottimo montaggio e recupero materiali, alcuni particolarmente speciali. Attraverso Luciana Castellina, storica dirigente e attivista comunista, nonché fondatrice nel 1969 del mensile e successivamente quotidiano “Il Manifesto”, intervistata nel suo appartamento colmo di libri, l’opera è un fiume di immagini realizzate da noti registi dell’epoca.
Leonardo Lardieri, Sentieri Selvaggi