Blues Brothers
di John Landis — USA, 1980, 133'
con Dan Aykroyd, John Belushi, Kathleen Freeman, James Brown, Henry Gibson
Appena uscito di prigione in regime di semilibertà dopo aver scontato tre anni per rapina, Jake "Joliet" Blues scopre, insieme al fratello Elwood, che l'orfanotrofio cattolico dove sono cresciuti nel centro di Chicago rischia la chiusura per un grosso debito col fisco. I due partono così per un tour con la Blues Brothers Band per racimolare i 5.000 dollari necessari a impedire la chiusura dell'istituto.
Forti dell'esperienza televisiva e dei concerti macinati in attesa di portare i due irriverenti personaggi sul grande schermo, John Belushi (Jake) e Dan Aykroyd (Elwood) fissano per sempre nell'immaginario collettivo la moda dell'abito nero completo di cravatta, cappello e occhiali da sole e si lanciano a tutto gas per le strade di Chicago a bordo della loro Bluesmobile, seminando macchine della polizia e caos in nome di Dio. La sceneggiatura scritta a quattro mani da John Landis e Dan Aykroyd si basa principalmente sulla carica comico-demenziale della coppia, la sua prepotente presenza fisica e mimica, i balli molli e disarticolati e le canzoni che sono eseguite in veri e propri videoclip d'annata - su tutte Think di Aretha Franklin - o dal vivo con la banda. È la musica che determina il ritmo dell'azione e delle gag e fa (s)correre la storia attraverso le peripezie dei due debosciati e sboccati antieroi.
Tirza Bonifazi, mymovies.it
Film cult per eccellenza (fosse anche solo per i tanti cameo, da John Candy a Steven Spielberg) The Blues Brothers voleva essere soprattutto un omaggio alla musica nera statunitense, ma finì per cambiare la storia del cinema.
Con il contributo di Assessorato al Welfare del Comune di Mantova