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Dio esiste e vive a Bruxelles

di Jaco Van Dormael — Lussemburgo, Francia, Belgio, 2015, 113'
con Pili Groyne, Benoît Poelvoorde, Catherine Deneuve, François Damiens, Yolande Moreau

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Dio esiste e vive a Bruxelles con una moglie timorosa e una figlia ribelle. Il figlio, più celebre di lui, è fuggito molti anni prima per conoscere gli uomini più da vicino, morire per loro e lasciare testimonianza e testamento ai suoi dodici apostoli. Egoista e bisbetico, Dio governa il mondo da un personal computer facendo letteralmente il bello e il cattivo tempo sugli uomini. Ostacolato da Ea, decisa a seguire le orme del fratello e a fuggire il 'suo regno', la bambina si 'confronta' con JC (Jesus Christ) ed evade dall'oblò della lavatrice. Espulsa dentro una lavanderia self-service infila la via del mondo, recluta sei apostoli e si prepara a combattere l'ira di Dio, a cui ha manomesso il computer e di cui ha denunciato il sadismo, spedendo agli uomini via sms la data del loro decesso.

"(...) una strana combriccola. Che il regista manovra con il divertimento a volte un po' facile del grande burattinaio che reinventa il mondo a proprio piacimento. Come il narratore onnisciente dei romanzi ottocenteschi (in fondo è lui, Dio). Ma con una tale profusione di gag, paradossi, trovate, che si passa volentieri sopra certi passaggi dolciastri per lasciarsi trasportare in questo mondo in cui ogni cosa può rovesciarsi nel suo contrario (...). Qualcuno storcerà il naso per il gusto sempre molto pop, evidente nella colonna sonora. Ogni apostolo ha infatti la sua 'piccola musica' interiore, e sono sempre brani celebri, da Haendel a Trenet. Ma il bello di Van Dormael è anche nella ricchezza di linguaggio (luci, voci, inquadrature: il risultato è semplice, il percorso meno) con cui piega questo gusto da supermercato al piacere di un film, come si diceva una volta, davvero per tutti.

Fabio Ferzetti, Il Messaggero