Il fascino indiscreto dell'amore
di Stefan Liberski — Belgio, Francia, 2015, 100'
con Pauline Etienne, Taichi Inoue, Julie LeBreton, Alice de Lencquesaing, Akimi Ota
proiezione in italiano
Esterofilia facile esserne colti, soprattutto da giovani, quando si cerca un "posto" nel mondo e le "quattro mura" del proprio Paese d'origine stanno strette, per un motivo o per l'altro. Per Amélie è ancor più vero... e ancor più facile, perché nonostante i suoi genitori siano belgi e abbia passato gli ultimi quindici anni della sua esistenza (e, praticamente, tutta la sua esistenza cosciente) in Belgio, nell'animo si sente intimamente giapponese, come del resto è riportato sul suo certificato di nascita. La ragazza non ha mai "perdonato" ai genitori di essere tornati in patria quando lei era ancora troppo piccola per capire... e vuole recuperare il tempo perduto. Il suo sogno? Essere una scrittrice famosa. Ma nipponica. Amélie dunque prende i suoi vent'anni, tutto il suo entusiasmo giovanile e la sua voglia di conoscenza e li getta in un soggiorno in Giappone nella speranza di realizzare i suoi desideri.
Tratto dal romanzo autobiografico Né di Eva né di Adamo della scrittrice belga Amélie Nothomb, Il fascino indiscreto dell'amore (in originale intitolato, in modo decisamente più intrigante e meno banale, Tokyo Fiancée) ha in comune con il noto film di Jean-Pierre Jeunet Il favoloso mondo di Amélie ben più del nome della sua protagonista, quanto uno stile del narrare e l'atipicità del personaggio principale. Che sia per caso o appositamente voluto, tuttavia, non importa, dato che la pellicola diretta da Stefan Liberski viaggia benissimo sulle sue gambe e, anzi, appare molto meno indisponente per chi solitamente non apprezza questo genere di storie. Si focalizza, inoltre, più che sulle storie dei personaggi su certi atteggiamenti giovanili e sulle piccole, meravigliose contraddizioni tipiche e caratteristiche della mentalità giapponese, oltre che offrire uno spaccato decisamente più sensualizzato della narrazione. Amélie vive come in un sogno, ma la carnalità di questo è ben rappresentata e centrale, a volte in maniera più esplicita e altre in modo metaforico. Liberski adatta bene il testo allo schermo e riesce a coinvolgere lo spettatore, riuscendo inoltre a sfruttare adeguatamente la freschezza dei suoi interpreti, prima fra tutte la deliziosa e sbarazzina Pauline Etienne.
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