La signora delle rose
di Pierre Pinaud — Francia, 2020, 94'
con Catherine Frot, Melan Omerta, Fatsah Bouyahmed, Olivia Côte, Marie Petiot
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Creatrice di stupende rose da competizione, Eve ha ereditato l'attività dall'amato padre ed è diventata un punto di riferimento nell'industria floreale francese. Ma la sua è una società piccola, che può contare sull'unico aiuto della fedele segretaria Vera; con le poche serre che gestiscono, le due non sono in grado di reggere il confronto con l'approccio industriale del concorrente Lamarzelle. Sull'orlo della bancarotta, Eve recluta tre nuovi stagisti attraverso un programma di reinserimento sociale per mettere in atto un piano rocambolesco che la aiuti a creare la rosa perfetta.
Pinaud cattura con grande sensibilità e grazia le rose curate e cresciute amorevolmente da Madame Vernet. Quella della donna è una produzione semplice e casalinga frutto dell’amore con cui si occupa della sua unica famiglia. Le rose, in questo senso, sono la metafora perfetta per rappresentare i figli che la protagonista non ha mai avuto. Il non-avere-figli non le impedisce di saper-essere-madre (più di chi lo dovrebbe realmente essere), infondendo amore, speranza e coraggio nel giovane stagista, così come nelle sue rose.
Giorgio Amadori, SentieriSelvaggi