
L'attachement - La tenerezza
di Carine Tardieu — Francia, Belgio, 2024, 106'
con Valeria Bruni Tedeschi, Pio Marmaï, Vimala Pons, Raphaël Quenard, César Botti
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Sandra, cinquantenne indipendente e single per scelta, si vede costretta da un giorno all'altro a condividere l'intimità del suo vicino di casa, Alex, e dei suoi due bambini. Contro ogni aspettativa, Sandra inizia pian piano ad affezionarsi e diventa la figura femminile di questa sua nuova famiglia adottiva. Nascerà tra loro un legame speciale.
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Il film viene proposto anche in versione originale sottotitolata in italiano, gli orari sono consultabili nella relativa scheda:
https://ilcinemadelcarbone.it/film/lattachement-la-tenerezza-vo
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"Qual è la differenza fra amore e attaccamento?", chiede L'attachement - La tenerezza della regista francese Carine Tardieu, che adatta per il grande schermo il romanzo "L'intimité" di Alice Fernay insieme alle cosceneggiatrici Raphaele Moussafir e Agnès Feuvre. La risposta non è lapidaria ma empatica, e sembra suggerire che ci siano attaccamenti più forti e più nobili dell'amore, perché non implicano il possesso e comportano invece il rispetto della libertà di chi ci è caro.
L'attachement - La tenerezza non commette mai l'errore fatale di accontentarsi della sua premessa narrativa e restare inchiodato lì, portando il pubblico a conclusioni prevedibili. Qui accadono invece un sacco di micro e macro eventi che continuano a cambiare le carte in tavola, per noi spettatori e per i protagonisti, e che richiedono costanti aggiustamenti - come la vita, del resto. I rapporti non si limitano al quartetto centrale, ma si allargano ad altre figure, come la sorella di Sandra, la nonna dei bambini (una delicatissima Marie-Christine Barrault) e il padre naturale di Elliott (il sempre sorprendente Raphaël Quenard).
"Occuparsi di un'altra vita richiede forza", dice Sandra, parlando del perché non ha voluto figli, ma di fatto la vita la porta ad occuparsi di tante altre esistenze, e lei lo fa con grazia e generosità: il che non le impedisce di rimanere una donna adulta e indipendente "di cui non ci si deve preoccupare", che fa scelte ragionate (ma sa anche aprire il proprio cuore e ascoltarne il battito altrui). Tardieu racconta la storia di questo pugno di esseri umani fragili e affettuosi con una morbidezza di sguardo che commuove senza mai diventare melensa: e il contatto fisico, mai nominato, è l'architrave di una narrazione che comincia con i gesti di una madre pieni di cura nel vestire suo figlio e finirà con un'adesione corpo su corpo del tutto priva di violenza.
Valeria Bruni Tedeschi è bellissima (non solo nel senso estetico ma in quello etico) nel ruolo di Sandra, ed evidentemente la regista è stata abilissima nel tenere a freno i potenziali istrionismi della sua prima attrice, allo stesso tempo evidenziandone la natura anarchica e mercuriale. Tardeu è anche bravissima a far recitare con infinita naturalezza i bambini in scena e l'eccellente Pio Marmaï nel ruolo di Alex, uomo responsabile e gentile ma a volte retorico, intento all'occasionale mansplaining ma pronto ad accettare fino in fondo, nelle sue umane contraddizioni, una femminista convinta come Sandra. Lo stesso Elliott (l'adorabile César Blotti) è un bambino cinematografico sui generis: intelligente, intuitivo, sempre presente a se stesso, maturo senza diventare un adulto in miniatura, evidentemente cresciuto nella chiarezza e nella verità.La storia di L'attachement - La tenerezza si sviluppa lungo i primi due anni di vita della piccola Lucille e compie giri lunghi e larghi che vorremmo non finissero mai, per arrivare ad includerci. È un film di cui ci si innamora non perché sia perfetto, ma proprio perché racconta l'umana imperfezione con infinita empatia. L'ottima sceneggiatura incorpora imposizioni sociali che cambiano e situazioni che si complicano, finte certezze e onesti dubbi, fame di vita e conseguenti sensi di colpa, profondi innamoramenti e fuochi di paglia, sfanculamenti ai tre mesi di attesa prima di annunciare una gravidanza e alla natura che colpisce random. La sua eccezionalità sta nei dettagli - come la comparsa di babysitter maschi senza bisogno di ulteriori spiegazioni - e frasi folgoranti, come quella che Alex dice ad Elliot durante un capriccio: "Ti amo come un figlio, dunque obbedisci come un figlio".
Paola Casella, Mymovies
C'è anche tanta solidarietà femminile dentro questa storia, non sbandierata e non ovvia, non cartello ideologico ma naturale sostegno "di genere". Di più: c'è tanta solidarietà umana che rompe stereotipi e convenzioni, anche cinematografiche, ed esce dal racconto borghese in salsa francese (anche se L'attachement - La tenerezza resta la quintessenza del film francese sulle reazioni umane) per regalarci il ritratto di un'umanità composita che risponde solo a se stessa, ma non manca di trattare con rispetto e gentilezza chi sente vicino.