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Libere disobbedienti innamorate

di Maysaloun Hamoud — Israele, Francia, 2016, 96'
con Mouna Hawa, Sana Jammelieh, Shaden Kanboura

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Cosa fanno tre giovani donne arabe a Tel Aviv? Fanno quello che farebbero tutte le giovani donne del mondo: amano, ridono, piangono, inseguono desideri, cadono, si rialzano. Amano e ridono ancora, magari bevendo, fumando marijuana, ballando, in attesa dell’alba. Cercano di costruire il perimetro dentro cui affermare la propria identità. O, come nel caso della timida Nour, vengono salvate da un perimetro che qualcun altro ha stabilito per loro.

Israeliani ebrei e israeliani arabi, laici e religiosi, cristiani e musulmani, nessuno si senta escluso. Lo spettro del patriarcato, dal simbolico al doloso, si incarna progressivamente nei padri come nei fidanzati, predatori frustrati imprevedibili. Colte tra due mondi, la cultura araba musulmana tradizionale e quella ebraico israeliana, le protagoniste si sono lasciate alle spalle interdizioni familiari, comunità religiose e società conservatrici per ritagliarsi un'esistenza nuova e costruirsi una vita sociale a misura dei loro desideri e delle loro volontà. Bar Bahr, il titolo originale, in arabo tra terra e mare, in ebraico né qui né altrove, traduce il disorientamento (meta)fisico di una generazione, quella dei giovani arabo-israeliani che in Israele sono uno su cinque, emancipata dalla propria cultura per adottarne una occidentale. Una generazione che non sa più se appartiene al mare o alla terra. Una generazione, ancora, alla ricerca di libertà che prova a preservare il cuore della propria identità.

Marzia Gandolfi, mymovies.it