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Marguerite & Julien - La leggenda degli amanti impossibili

di Valérie Donzelli — Francia, 2015, 103'
con Anaïs Demoustier, Jérémie Elkaïm, Frédéric Pierrot, Aurelia Petit, Raoul Fernandez

guarda il trailer

Julien e Marguerite de Ravalet, figli del Signore di Tourlaville, si sono amati teneramente fin dall'infanzia. Crescendo, il loro affetto vira verso una passione vorace. Scandalizzata dalla loro storia, la società li perseguita fino a quando, incapaci di resistere ai loro sentimenti, fuggono. Una favola moderna sul desiderio, passione, speranza, amore e morte. Una storia senza tempo, al di là di ogni moralità.

Inutile negarlo. Stavolta siamo divisi. Tra chi rintraccia il Tutto e chi il Nulla. Chi riconosce l’istinto del gesto e la velocitá della camera stylo e chi invece un esercizio di stile un po' artificioso. Forse la veritá sta nel mezzo, oppure no. Forse questo film andrebbe semplicemente imparato a memoria per ricordare in quale altro modo puό (ancora) essere fatto cinema, o un film. Con  Marguerite et Julien  siamo di frontea un’operazione che rifiuta il senso della misura per abbandonarsi senza freni alla libertá di una messa in scena che è tutta istinto, materia, colori, zoomate anni ’60, voci narranti che si rincorrono dentro un look che mette insieme il film in costume con un pop vintage casalingo, “malato”, accuratamente grezzo. Quando ingrana la marcia il cinema di Valerie Donzelli è questo: prendere o lasciare. Marguerite et Julien sembra tornare all’energia de La guerra è dichiarata. E porta a casa uno melodramma che è anche un musical, una commedia e un horror.

La storia è quella di un incesto. Una favola romantica e maledetta da raccontare ai bambini prima di andare a letto.  L’idea venne raccontata a Truffaut da Jean Gruault, che trasse una sceneggiatura da una storia che pare fosse realmente accaduta nella Francia del XVII secolo. Il padre della Nouvelle vague se ne interessό al punto di pensare di farci un film. Ne sarebbe uscita probabilmente un’opera gotica e morbosa sulla linea filmografica di Adele H. e La camera verde. Da spettatore Truffaut avrebbe amato la follia e la fragilita’ di Marguerite et Julien e avrebbe dichiarato guerra per difendere un film come questo.

Carlo Valeri, Sentieri Selvaggi