Marx può aspettare
di Marco Bellocchio — Italia, 2021, 100'
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Il 27 dicembre 1968 Camillo Bellocchio, fratello gemello del regista Marco, si è tolto la vita, all'età di 29 anni. Oggi i fratelli superstiti - oltre a Marco ci sono Piergiorgio, Letizia, Alberto e Maria Luisa - ripercorrono quella tragedia insieme ad altri componenti della grande famiglia Bellocchio ricordando la vita e la morte dell'"angelo": il risultato è una confessione collettiva imbevuta di rimpianto, eppure espressa con feroce e mai sentimentale lucidità. Un modo per il regista di restituire l'immagine di quel fratello che si sentiva invisibile accanto a personalità più forti e più affermate della sua.
Bellocchio, sulle note di Ezio Bosso (pace all’anima sua), recupera materiali familiari, foto, pagelle, documenti, vecchi filmati, e li mette a confronto da un lato con l’archivio della Storia, dai tempi della guerra fino agli anni della contestazione, dall’altro con i fantasmi onnipresenti del suo cinema più viscerale, I pugni in tasca, Gli occhi, la bocca, L’ora di religione. E in quei fantasmi vedi muoversi tutto un vissuto autentico, l’infinito tentativo di uno straordinario regista di trovare nelle immagini una forma di comprensione, guarigione e rivoluzione. Una rivoluzione che diviene sempre più una questione personale, una battaglia interiore, al di là delle fedi ideologiche degli anni ’60 – ’70.
Aldo Spiniello, Sentieri Selvaggi