Mr. Ove
di Hannes Holm — Svezia, 2017, 116'
con Rolf Lassgård, Bahar Pars, Ida Engvoll, Filip Berg, Catharina Larsson
Il signor Ove ha quasi 60 anni , è rimasto vedovo da poco ed è appena stato costretto ad andare in pensione. Le sue uniche soddisfazioni vengono dal trattare male vicini e conoscenti che non rispettano le regole o non sanno arrangiarsi da soli. Tutto ciò che vuole ormai è solo farla finita, ma ecco che l'arrico di nuovi dirimpettai gli sconvolgerà la vita.
Mr. Ove uno di quei rari film che vanno rivisti più volte per poterne comprendere realmente la potenza. È una fiaba, sostanzialmente, una fiaba dalla morale moderna e sofisticata, capace di divertire, intrattenere e commuovere. Ma, come ogni fiaba, ricerca il suo linguaggio nelle parole più semplici e propone un andamento narrativo lineare; al di là di questi limiti, o forse proprio grazie a questi, si capisce perché il film di Hannes Holm è stato scelto nella cinquina dei candidati all’Oscar come miglior film straniero.
La pellicola di Holm ha parecchio da dire: ci parla con toni nostalgici e agrodolci di un mondo che non c’è più e che a tutti gli effetti ci manca, quello nel quale ci si arrangiava con quel poco che c’era a disposizione, le cose vecchie si aggiustavano e non si buttavano per ricomprarle nel nuovo modello, un mondo nel quale l’iniziativa concreta, l’applicazione materiale erano necessità quotidiane, lontano anni luce dall’era della virtualità e delle relative distanze incolmabili fra persone prossime. Ove è il vicino di casa che cerca la distanza, che saluta di sfuggita e con un mugugno, ma che all’occorrenza, quando serve, dà sempre una mano; è quella persona che sa mettere le mani un po’ dappertutto, che rispetta in maniera scrupolosa anche i più minuscoli cavilli della legge e che si aspetta un atteggiamento identico dagli altri. Rimanendo naturalmente deluso.
Inevitabilmente sfiduciato nel genere umano, Ove ha tanto da dare, ma nessuno interessato a ricevere, a parte un gatto randagio che lo prende immediatamente in simpatia e una vicina iraniana
Il film si chiude con uno di quei finali che raramente si dimenticano, praticamente perfetto nella sua bellezza, lineare e rigorosissima. Varrebbe esso solo il prezzo del biglietto per tutto il film:.
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