Riparare i viventi
di Katell Quillevere — Francia, 2016, 104'
con Tahar Rahim, Emmanuelle Seigner, Anne Dorval, Bouli Lanners, Kool Shen - v.m. 14 anni
Tutto ha inizio all'alba, con tre giovani surfisti e il mare in tempesta. Poche ore dopo, sulla via del ritorno, accade un incidente che porterà Simon in ospedale, in sospeso tra la vita e la morte. Lo staff cerca le parole per comunicare ai genitori, sopraffatti dal dolore e dall'angoscia, che il figlio potrebbe rientrare tra i donatori di organi. Nel frattempo, in un ospedale di Parigi, c'è una donna in attesa di un trapianto che potrebbe salvarle la vita ...
La regista concentra in 104 minuti una massa di emozioni incredibile. Parenti, amici, amanti, medici, paramedici, piloti, partecipanti a vario titolo a quella rete di persone che rendono possibile il trapianto. Senza cadere nel facile mito del lavoro di squadra, come accadrebbe in un film americano, ma dando individualità e poesia a tutte quelle vite che si incrociano, grazie anche a un plotone di attori noti e notissimi in parti spesso piccole, ma tutti capaci di regalare scintille di profonda umanità anche in pochi istanti, magari con una sola occhiata o un dettaglio. Il tutto mescolando, sempre in un solo movimento, luoghi e ambienti disparati. Una casa all'alba, una coppia che ha appena fatto l'amore, un mare solcato da surfisti, ma anche auto, bici, aerei, skateboard. Non è un viaggio facile, ma se ne esce ampiamente ripagati. E se è impossibile elogiare tutti a dovere, citiamo almeno il giovane medico Tahar Rahim, la trapiantata Anne Dorval (l'attrice prodigiosa di Xavier Dolan), i dottori Bouli Lanners e Dominique Blanc. E la voce di David Bowie che in chiusura saluta e benedice.
Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero'
La proiezione di venerdì 3 febbraio (ore 21:15) sarà introdotta da Elena Bianchera, presidente dell’Associazione Italiana Donazione Organi di Mantova.