Se ho vinto, se ho perso

di Gian Luca Rossi — Italia, 2020, 78'

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Alberto, Gianpiero e Sergio sono tre ragazzini quando nel 1982 fondano ad Aosta i Kina. Da allora al 1997, diventano uno dei gruppi di spicco della scena musicale europea, portando avanti un rigoroso percorso musicale fondato sull’autoproduzione e l’autogestione. Per i tre “montagnini” sono anni di viaggi interminabili su uno scalcinato furgone, condividendo le esperienze di vita alternative e le battaglie che animano il movimento antagonista con tutta l’intensità e lo slancio della gioventù. Poi, come tutte le storie, anche il loro sodalizio si chiude. Le vite di ognuno non sono più compatibili con l’impegno che il progetto KINA richiede: lavoro, figli e nuovi interessi domandano scelte diverse. Quei tre ragazzini di montagna sono oggi dei cinquantenni, con le loro professioni, le loro passioni, le loro famiglie. A voltarsi a guardarli, quegli anni sembrano portarsi dietro la domanda che suggeriva il titolo dell’album più riuscito dei KINA: Se ho vinto, se ho perso…

Pensavo da anni alla storia – la piccola leggenda – dei Kina, per fare un film su di loro. Mancava solo una cosa: la chiave per non ridurre il film a un semplice documentario musicale, che poi sarebbe stato il più grande tradimento possibile nei loro confronti: perché ciò che rende i Kina davvero interessanti – forse unici – nel panorama underground europeo, è proprio l’impossibilità di separare la musica dalla vita, il bisogno di espressione dall’impegno quotidiano. E non si poteva raccontare tutto con distacco, senza farsi coinvolgere…

Gian Luca Rossi

Presentano il film il regista Gian Luca Rossi e Alberto Ventrella dei Kina. In collaborazione con ASSOCIAZIONE CULTURALE FCE RECORDS (frammenti di un cuore esploso)