giovedì
30
giugno

Sing

di Garth Jennings — USA, 2016, 110'

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Il koala Buster Moon si è innamorato del teatro all'età di sei anni e al teatro ha dedicato la sua vita. Ha anche accumulato una discreta serie di fiaschi e di debiti e ora è ricercato dalla banca a cui ha chiesto un prestito e dai macchinisti che reclamano lo stipendio. Come salvare capra e cavoli? Buster ha un'idea geniale: un talent show. Apre quindi le porte del suo teatro ad una lunga fila di aspiranti cantanti e performer e sceglie i suoi gioielli: Rosita, maialina madre di 25 figli piccoli, Mike, topino vanitoso e vocalist d'eccezione, Ash, porcospina dal cuore rock e Johnny, scimmione dall'animo blues. Ci sarebbe anche Meena, elefantina portentosa, apparentemente troppo timida per esibirsi in pubblico...

Sing ha il grande pregio di creare fin da subito una fortissima empatia tra il pubblico e i suoi protagonisti che in una manciata di intensi minuti - tra pregi, problematiche e difetti - vengono presentati in un lunghissimo ed eccellente piano sequenza. L'umanità e l'immediata simpatia che ispirano questi personaggi è dovuta alla loro caratterizzazione che li descrive come talentuosi perdenti alla ricerca di un riscatto. Ma non è solo la vincente rappresentazione dei personaggi chiave di Sing a rendere irresistibile fin dai primi minuti questa pellicola: ciò che conquista gli spettatori sono le canzoni e l'energia che nella prima mezz'ora il film trasmette durante la lunghissima scena dei provini in cui una carrellata di bislacchi animali si cimenta sulle note di famigerate canzoni di ieri e di oggi. Durante le performance di questi coloratissimi cantanti e ballerini è impossibile non canticchiare, non muovere i piedi a suon di musica. Non trovarli, insomma, irresistibili.

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