Smetto quando voglio
di Sydney Sibilia — Italia, 2013, 100'
con Edoardo Leo, Valeria Solarino, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Libero de Rienzo, Stefano Fresi, Lorenzo Lavia, Pietro Sermonti, Neri Marcorè
guarda il trailer • visita il sito
Roma, i nostri tempi. A un ricercatore universitario viene negato il rinnovo dell'assegno di ricerca; ha 37 anni, una casa da pagare, una fidanzata da soddisfare, molti amici accademici finiti per strada, stesso destino. Pietro Zinni, un chimico, non vuole fare la loro stessa fine, non vuole essere umiliato facendo il lavapiatti in un ristorante cinese, né il benzinaio per un gestore bengalese. Le sue qualifiche e il suo talento non possono essere buttati al vento. Si ingegna e scopre una possibilità ai limiti della legalità: sintetizza con l'aiuto di un suo amico chimico una nuova sostanza stupefacente tra quelle non ancora messe al bando dal ministero. La cosa in sé è legale, lo spaccio e il lucro che ne derivano no. Ma fa lo stesso, i tempi sono questi. Pietro recluta così tutti i suoi amici accademici finiti in rovina, eccellenti latinisti, antropologi e quant'altro e mette su una banda. Lo scopo è fare i soldi e vedersi restituita un briciolo di dignità. Le cose poi prendono un'altra piega...
Verrebbe da dire «finalmente». Finalmente una commedia italiana convince pur utilizzando un pretesto già abusato, quello del precariato qui declinato nell’ancora più “pericolosa” variante universitaria, per costruire una classica storia da colpo grosso - a volte un po’ meccanica (quindi meglio lasciar perdere i riferimenti a Breaking Bad con cui condivide solo il tema della droga) - con i suoi altrettanto tipici eterogenei membri della banda. Il tentativo, apprezzabile nella sua spudoratezza, di recuperare il gusto attoriale di I soliti ignoti mischiandolo con una certa estetica statunitense, tra i flashback e le riprese di Roma dall’alto con la calda fotografia di Vladan Radovic, una volta tanto non stona in un film che riesce pure a far (sor)ridere. Merito dell’esordiente salernitano Sydney Sibilia che aveva già convinto con il corto Oggi gira così, stesso sceneggiatore, Valerio Attanasio, e produttore, Matteo Rovere ora in coppia con Domenico Procacci. Così come è interessante la scelta degli attori, da cortocircuito tra tv e web con mezzo cast di Boris (Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Pietro Sermonti) e gli ideatori di The Pills, ma anche Neri Marcorè nel suo esordio da villain (se non si considera la voce di El Macho in Cattivissimo me 2). Al centro del film rimane la figura sempre più solida di Edoardo Leo, così stralunatamente pragmatico. Ma ogni spettatore avrà modo di trovare il suo carattere/interprete preferito (bravo Guglielmo Poggi in un ruolo minore).
Pedro Armocida, FilmTV