1994-2014: Vecchi e nuovi mondi
E’ il ventennio della globalizzazione, la “fine della storia”.
Il ritorno ad un Eden nel quale ogni frutto, grazie alla Rete, è immediatamente disponibile. Ma forse un inferno nel quale tutti i frutti hanno lo stesso sapore.
Dopo il fuoco del Grunge di Seattle e della scena Downtown di New York, rock e jazz sembrano appiattiti in un neo-classicismo pseudo-epico, confortevole e facile da consumare. Wynton Marsalis e Keith Jarrett hanno battuto John Zorn e Derek Bailey. Bruce Springsteen ha vinto su Tom Waits. La lunga marcia della Popular Music sembra arenata tra le sabbie di MTV .
La fine della storia sembra aver portato il frutto avvelenato della fine della musica, perduta, come profetizzava Joe Strummer nel 1979, in un supermarket.
Ma forse stiamo solo aspettando l’alba guardando dalla parte sbagliata del cielo.