Corpo
lessico contemporaneo per immagini
docente: Barbara Grespi
Il corpo è sempre stato al centro delle immagini tecniche, e soprattutto del cinema, che non solo ha esaltato la capacità espressiva e manipolativa dell’uomo, arricchendola di infinite sfumature, ma in quanto macchina è nato da un gesto del corpo, via via automatizzato e nascosto nello strumento tecnico. Il corpo è stato esposto in molteplici forme dai film: come posa statuaria nell’era del muto, come forma dinamica nel cinema classico hollywoodiano, come materia nel cinema moderno, fino alle numerose varianti anatomiche del cadavere nel cinema horror dagli anni Settanta in poi. Quasi come un anticorpo alle forme di controllo inaugurate dalla cronofotografia, e oggi riemerse nelle politiche del database e della recognition, il cinema ci ha insegnato la molteplicità espressiva del corpo, irriducibile a parole. Con i film abbiamo imparato a guardare l’uomo, e non semplicemente a captarlo, mapparlo e archiviarlo.
Barbara Grespi insegna presso l'Università Statale di Milano. Ha scritto saggi su corpo, gesto e memoria, sul rapporto fra cinema e fotografia, sulle teorie del montaggio. Tra le sue monografie e curatele: Memoria e immagini (2009), Cinema e montaggio (2010), Gus Van Sant (2011), Fuori quadro Follia e creatività fra arte, cinema e archivio (co-curato, 2013), Overlapping Images. Between Cinema and Photography (co-ed., 2015), Harun Farocki Pensare con gli occhi (co-curato, 2017), Il cinema come gesto. Incorporare le immagini, pensare il medium (2017), Figure del corpo. Gesto e immagine in movimento (2019).