Ho paura torero
di Pedro Lemebel
traduzione di M.L. Cortaldo e Giuseppe Mainolfi
trasposizione teatrale Alejandro Tantanian
regia Claudio Longhi
con Daniele Cavone Felicioni, Francesco Centorame, Michele Dell’Utri, Lino Guanciale, Diana Manea, Mario Pirrello, Arianna Scommegna, Giulia Trivero
Primavera 1986
Alle cinque della sera…
Santiago è una città di mezza tacca, schiacciata dai pattugliamenti e tutta intenta a spidocchiarsi tra la disoccupazione e il quarto di zucchero preso in prestito all’emporio. Nell’arena tumultuosa di notti marimbe e vagabonde, squarciate dai lampi dei blackout per i cavi elettrici scoperti e cullata dal gracchiare radiofonico di languide canzoni al miele e dulce de leche di “Al ritmo del cuore”, la Fata dell’angolo (travestito passionale), lo studente Carlos (militante del Fronte patriottico Manuel Rodríguez), il generale Augusto José Ramón Pinochet Ugarte e la sua fedelissima donna Lucia, persi nel coro scomposto della città indolente e febbricitante, danzano, sinuosi o impettiti, il loro fatale e grottesco bolero col destino…
Scivolando tra le pagine chiassose e taciturne, arrabbiate e struggenti, ciniche e innamorate di Ho paura torero (2001), cupo e prezioso smeraldo della letteratura romanzesca ispano-americana, Claudio Longhi e Lino Guanciale, in questa nuova tappa del loro lungo sodalizio, compongono un murale rutilante di storie incrociate. Uno spettacolo in bilico tra sogno e storia, fuga fantastica e violenta quotidianità, che è anche un omaggio alla penna ironica e appassionata, graffiante e visionaria, scandalosa e sovversiva di Pedro Lemebel (1952-2015), icona della letteratura queer e pop camp del Sud del mondo. Per raccontare, tra eros e politica, la parabola ineluttabile del desiderio.
Ho paura torero, ho paura che stasera il tuo sorriso svanisca…