Il tempio di San Sebastiano
A cura dell' Associazione Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani
Il tempio di San Sebastiano costituisce il primo progetto mantovano di Leon Battista Alberti: fu commissionato nel 1460 dal marchese Ludovico II Gonzaga e collocato in un’area inattesa di periferia allora malsana e soggetta a inondazione.
Edificio originalissimo, fondato su sottili rapporti matematici, che ne fanno uno spazio incredibilmente armosioso, il tempio di S. Sebastiano è uno dei primi esempi di chiesa a pianta centrale del Rinascimento e si distingueva già all’epoca per la fusione di antichi elementi architettonici, tanto da risultare “incomprensibile” per il figlio cardinale del marchese, che non sapeva se si trovava di fronte una chiesa, una sinagoga o una moschea.
Alla morte dell'Alberti (1472) la costruzione dell’edificio, cui soprintendeva Luca Fancelli, era ancora in esecuzione, ma erano stati già scolpiti i preziosi plutei con i putti reggighirlanda, motivo classico della scultura funeraria romana, da collocare sul parapetto del portico, la sola parte ornamentale dell'edificio realizzata.