martedì
02
maggio
21:15

La tragedia della specie

ANAGOOR in dialogo con Nicola Arrigoni

La compagnia Anagoor è fondata da Simone Derai e Paola Dallan a Castelfranco Veneto nel 2000, configurandosi fin da subito come un esperimento di collettività. Oggi alla direzione di Simone Derai e Marco Menegoni si affiancano le presenze costanti di Patrizia Vercesi, Mauro Martinuz e Giulio Favotto, Monica Tonietto, Gayané Movsisyan, Piero Ramella, mentre continuano a unirsi artisti e professionisti che ne arricchiscono il percorso e ne rimarcano la natura di collettivo. Laboratorio continuo, aperto a professionisti e neofiti, Anagoor è l’alveo di una creazione aperta alla città e alle sue diverse generazioni, dove, in un tentativo strenuo di generare un’arte teatrale della polis, non trovano soluzione di continuità l’azione pedagogica nelle scuole, l’intervento sul territorio, il richiamo alla comunità, le produzioni della compagnia. Il teatro di Anagoor risponde a un’estetica iconica che precipita in diversi formati finali dove performing art, filosofia, letteratura e scena ipermediale entrano in dialogo, pretendendo tuttavia, con forza e in virtù della natura di quest’arte, di rimanere teatro. Dal 2008 Anagoor ha la sua sede nella campagna trevigiana, presso La Conigliera, allevamento cunicolo convertito in atelier e dal 2010 fa parte del progetto Fies Factory di Centrale Fies–art work space. Michele Mele e Annalisa Grisi completano il team seguendo management e curatela del progetto artistico.
Fra gli spettacoli: *jeug- (2008); Tempesta (2009), segnalazione speciale al Premio Scenario; Fortuny (2011); L.I. Lingua Imperii (2012), tra gli spettacoli vincitori del Music Theatre NOW 2015; Virgilio Brucia (2014); Socrate il sopravvissuto / come le foglie (2016) candidato ai Premi UBU come spettacolo dell'anno, Orestea / Agamennone Schiavi Conversio (2018) selezionato nel programma New Settings di Fondation d’entreprise Hermès; ECLOGA XI / un omaggio presuntuoso alla grande anima di Andra Zanzotto (2022).
Nel 2012 la compagnia approccia il teatro musicale con il film-concerto Et manchi pietà, cui fanno seguito tre regie d'opera: nel 2013 Il Palazzo di Atlante di Luigi Rossi, presentato alla Sagra Musicale Malatestiana di Rimini, nel 2017 Faust di Charles Gounod, produzione del Teatro Comunale di Modena, Teatro Valli di Reggio Emilia e Teatro Municipale di Piacenza e nel 2019 Das Paradies un die Peri di Robert Schumann, produzione del Teatro Massimo di Palermo. Nel 2021Anagoor mette in scena il dittico monteverdiano Il Ballo delle Ingrate e Il Combattimento di Tancredi e Clorinda per il Monteverdi Festival di Cremona e nel 2022 Les Incas du Perou di Rameau alla Sagra Musicale Malatestiana di Rimini.
Dal 2018 Anagoor è artista associato presso il teatro tedesco Theater an der Ruhr. Lo stesso anno debutta Sokrates der Überlebende /wie die blätter, versione tedesca di Socrate il sopravvissuto / come le foglie; il film-concerto Mephistopheles eine Grand Tour; nel 2021 Germania. Römischer Komplex e nel 2022 Vom Licht.
Fra i premi ricevuti: il premio Jurislav Korenić a Simone Derai come miglior giovane regista al 53mo Festival MESS nel 2012 di Sarajevo, il Premio Hystrio–Castel dei Mondi nel 2013, il premio Music Theatre NOW - Worldwide Competition for new Opera and Music Theatre nel 2015; nel 2016:il premio HYSTRIO alla regia a Simone Derai, il Premio ReteCritica per Socrate il Sopravvissuto e il Premio ANCT ad Anagoor per l'innovativa ricerca teatrale.
Nel 2018 Anagoor è Leone d’Argento per il Teatro alla Biennale di Venezia. Dalle motivazioni del premio: “La compagnia ha condotto un lavoro profondo sulla ricerca di un nuovo linguaggio attingendo a immagini e simboli che riconducono alla nostra memoria culturale. Il lavoro di Anagoor, mai privo di una potente estetica, riesce ad avere una funzione divulgativa rispetto a grandi tematiche; Anagoor non è mai popolare nella scelta dei testi, eppure lo è, nobilmente, nella restituzione artistica. Ciò che rende il loro lavoro atratti concettuale ma anche profondamente artigianale è il fatto che non demandano a nessuno la scelta artistica, riuscendo come collettivo a realizzare tutto da soli, dalla scrittura del testo alla costruzione di scene e costumi sempre di grande impatto,a tal punto che i loro spettacoli sono programmati in molti teatri italiani e stranieri”.

Foto: Giulio Favotto