Nella vita può succedere di tutto! Nascono i bambini, i suicidi dicono addio alla vita, i rapporti sentimentali si rompono e le piccole sbadataggini portano alla catastrofe.

Tutti questi avvenimenti si ritrovano nel film sperimentale del regista Peter Berger di Ravensburg. Gli episodi si svolgono in periodi diversi, dal medioevo ai nostri tempi., perciò non possono essere legati come lo prescrivono le regole del film a episodi. Ciononostante, ci sono molte affinità fra di loro. Peter Berger porta tutti i personaggi nel Bosco di Altdorf, nella Gola di Schmalegg o nel Bosco degli Humpis; foreste della regione di produzione del film, mostrate in modo misterioso, incantato, favoloso o minaccioso, soprattutto per i protagonisti che si trovano in situazioni di crisi e che nel bosco si sentono particolarmente indifesi e vulnerabili. Molti episodi finiscono al punto di svolta della storia, ricominciando da capo: in questo modo, il film produce un twist che immerge lo spettatore nell'inarrestibile corso della vita. Un film pieno di contrasti: se da una parte l'utilizzo della macchina da presa a mano è vicinissima alle azioni improvvisate e ci si fa sentire parte dell'episodio, dall'altra le riprese panoramiche mostrano la natura lontana in cui l'uomo è solo un intruso abbandonato.

Una produzione assolutamente no-budget, in cui gli interpreti - sia professionisti che dilettanti - convincono soprattutto per la spontaneità e la naturalezza dei dialoghi improvvisati. Un film sperimentale facilmente accessibile e pieno di vita, libero dai generi e ricco di curiose comparsate degli amici e dei soci del Kulturzentrum Linse di Weingarten .