Alps V.O.
di Yorgos Lanthimos — Grecia, 2011, 93'
con Angeliki Papoulia, Ariane Labed, Aris Servetalis, Johnny Vekris, Efthymis Filippou
proiezione in greco con sottotitoli in italiano
Ad Atene, una squadra formata da un paramedico, un'infermiera, una ginnasta e il suo allenatore sostituisce sotto compenso persone appena defunte per aiutare amici e parenti a lenire il dolore dell'elaborazione del lutto. Si fanno chiamare Alpeis (Alpi), perché, come quelle montagne, possono rappresentare qualunque altro monte nel mondo ma non possono essere scambiate per altri. Ognuno di loro porta il nome di una delle vette della catena montuosa. Fra questi, Monte Rosa è la donna che si occupa di assistere in ospedale una giovane giocatrice di tennis che ha appena avuto un incidente ed è vicina alla morte. Senza rivelarlo agli altri membri del gruppo, la donna comincia a sostituirsi alla ragazza e ne assume a poco a poco l'identità.
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Il film viene proposto anche in versione doppiata in italiano, gli orari sono consultabili nella relativa scheda:
https://ilcinemadelcarbone.it/film/alps
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Tenetelo a mente: il film è Alps, in concorso a Venezia 68, il regista è il greco Yorgos Lanthimos. Che ha un'idea di cinema, eccome: l'azzurrino ospitalizzato e un giallo che non scalda a (de)colorare le immagini, la macchina da presa a cercare stilisticamente la verità negata dalla storia, la denominazione d'origine controllata-– siamo in Grecia, potremmo essere altrove - sostituita dal paradigma fesso della nostra contemporaneità. Perché parlare di verità e menzogna, realtà e finzione significa chiamare in causa la società dello spettacolo, lo star-system e le sue scorie democratiche: Alps è insieme un film metacinematografico e un apologo sulla (in)cultura dell'immagine, che si chiede se Prince sia morto e possa essere rimpiazzato, si ferisce sull'addome per ritrovare Bruce Lee, e parla e straparla di attori, di Hollywood e celebrità.
Federico Pontiggia, Cinematografo.it