Annette
di Leos Carax — Francia, USA, 2021, 141'
con Adam Driver, Marion Cotillard, Simon Helberg, Devyn McDowell, Russell Mael
proiezione in inglese con sottotitoli in italiano
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Ann è una diva della lirica che ogni sera muore in scena, Henry una star dello stand-up che fa morire dal ridere la platea. Ann ha preso la luce del sole, Henry tutta l'ombra. A Los Angeles si incontrano e contro ogni logica si innamorano. Anche il pubblico è sorpreso da quel sentimento smisurato come l'ego di Henry. Davanti agli obiettivi dei paparazzi, 'concepiscono' Annette, bambina, bambola, enfant prodige, miracolo e dannazione. Frutto della loro unione e 'giocattolo' delle loro aspirazioni, Annette cristallizza le speranze e i tormenti di due figure contrarie.
Tutto è disvelato davanti ai nostri occhi. La quarta parete, ancora una volta come nell’inizio del precedente Holy Motors, immediatamente abbattuta. La sospensione dell’incredulità una responsabilità pretesa allo spettatore. È tutto vero, è tutto maledettamente finto. Tutto è artificiale e allo stesso tempo magicamente fantastico, come nel cinema delle origini, come in quello di Étienne-Jules Marey, come in Méliès ma anche come in Franju di Occhi senza volto. [...] Ma poi c’è sempre la forma, strepitosa, di Carax che affonda il suo cinema, magniloquente e allo stesso semplice, puro e ingenuo, dalla portata così innovativa e rivoluzionaria di cui probabilmente nemmeno ci rendiamo conto, nel passato più classico e nel futuro più contemporaneo. «Non rivolgere mai lo sguardo verso l’abisso», dice Henry/Adam Driver alla figlia mentre Carax da quell’abisso ci guarda. Fare un cinema così potente, qui e ora nel 2021, sinceramente è qualcosa di miracoloso. Oltre che una questione maledettamente (molto) personale.
Pedro Armocida, Mymovies
Premio per la miglior regia al Festival di Cannes 2021