Colpo di spugna
di Bertrand Tavernier — Francia, 1981, 128'
con Philippe Noiret, Isabelle Huppert, Jean-Pierre Marielle, Stéphane Audran.
proiezione in italiano
Da un romanzo di Jim Thompson ambientato in Texas, trasportato da Tavernier nell'Africa Occidentale del 1938. Un poliziotto sperimenta che l’assassinio dei malviventi è il mezzo più semplice per imporre la giustizia.
"Orribile campione della specie umana", come lo definisce Thompson, Cordier ha una coscienza, sorniona ma lucida e radicale, della realtà.
Mauro Lanari, filmscoop.it
È un cavaliere senza macchia privato della principessa da salvare e relegato a testimone impotente di un male che si diffonde già la mattina attraverso il fetore delle latrine, per poi corrodere dentro nel buio. Di fronte a tale gravità, che richiederebbe un intervento all'altezza di un Salvatore, l'unico escamotage che la natura consegna è "il dormire e il mangiare". In particolare il gastronomico, con la parodistica urgenza del cibo, è un tema del film debordante, che asfissia la giornata dei personaggi anche negli intermezzi di maggior tensione, i quali "sono costretti" a tavola, per colazioni o pranzi o tè o aperitivi o comunque sedute che paiono indilazionabili, in qualsiasi circostanza, anche la più delicata: dopo un delitto, o un funerale, o tra un litigio e l'altro, o durante una stessa sparatoria, avvicinandoli al parossismo culinario esistenziale di Ferreri. Non c'è nulla da stimare, non c'è niente per cui valga la pena vivere, ma solo da aspettare che questo mondo avvolto dalla morte vada nella completa rovina e nel minor tempo possibile