martedì
17
febbraio
18:15 21:15

DOCUMENTED

di Jose Antonio Vargas — USA, 2014, 90'
proiezione in Inglese con sottotitoli in Italiano

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Nel 2011 il giornalista premio Pulitzer Jose Antonio Vargas sì è autodenunciato come immigrato illegale, con un clamoroso articolo sul New York Times Magazine. Arrivato bambino dalle Filippine, Vargas ha scelto di rischiare in prima persona e attraversa gli Stati Uniti raccontando la sua storia in solidarietà con gli oltre 11 milioni di clandestini che vivono nel paese. Il suo impegno per una riforma delle leggi sull'immigrazione lo mette in contatto con molti di loro, in particolare quelli come lui cresciuti negli USA, ma l'esperienza susciterà anche il desiderio di rincontrare la madre, dopo oltre 20 anni.

Tema del film è la mancanza di certificazione, accompagnata da una legittima, a tratti nevrotica, ansia di visibilità, e dalla frustrazione di appartenere a una quota di persone discriminate. Non stupisce quindi che la preoccupazione prevalente sia comprovare tutto, a tratti anche in modo didascalico: ogni parola, immagine, dichiarazione, registrazione audio e video deve essere prova e testimonianza inoppugnabile. Non secondario il tema omosessuale: una delle svolte narrative di Documented è la doppia discriminazione e invisibilità di Jose, che peraltro emerge proprio grazie a "The Times of Harvey Milk" di Rob Epstein (1984). Una mise en abîme che cita e omaggia il potenziale politico culturale del genere documentaristico. Iperconnesso per deformazione professionale, Vargas affida i momenti emotivamente più caldi del film al telefono, a Skype (tramite cui chiama la madre, che non vede da circa 20 anni) e a Facebook, che riveste un ruolo paradossale nel rapporto tra madre e figlio, diversamente disposti nell'attesa della ricongiunzione. Originale intersezione d'inchiesta giornalistica e melodramma (le relazioni private di Jose e tutta la parte filippina) Documented rivela una pagina scottante dell'era Obama, urla a gran voce una richiesta non più rinviabile e l'inadeguatezza di un sistema da riscrivere, che scambia la burocrazia con la legalità. Con un accento non trascurabile sulle implicazioni psicologiche e relazionali del vivere da cittadino "privilegiato" ma senza documenti.

Raffaella Giancristoforo - mymovies.it