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19
gennaio
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sabato
21
gennaio
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22
gennaio
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I cormorani

di Fabio Bobbio — Italia, 2016, 88'
con Samuele Bogni, Matteo Turri, Valentina Padovan

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Nell'estate dei loro dodici anni Matteo e Samuele passano le giornate tra il fiume, il bosco e il centro commerciale, ma rispetto agli anni precedenti qualcosa sta cambiando. Il gioco diventa noia, la fantasia cede il passo alla scoperta, l'avventura si trasforma in esperienza di vita: Samuele e Matteo sono due Cormorani, in continuo adattamento nel rapporto con il mondo che li circonda, con il loro corpo che sta cambiando e alla ricerca di un'autonomia e di uno spazio da far proprio, da colonizzare. Un'estate senza inizio e senza fine, il racconto di un'amicizia, di un'età e di un territorio costretti a mutare con il tempo che scorre inesorabile.

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Ho un ricordo vivo di quell'estate calda in provincia, del fiume al tramonto, delle zanzare e della festa del paese, di quei pomeriggi nel bosco in cui non sapevamo cosa fare, perché giocare era da bambini, e noi non lo eravamo più. O forse non é un ricordo, forse sono immagini che ho visto in un film, o letto in un romanzo. Ho incontrato Samuele e Matteo e ho chiesto loro di lasciarsi filmare nello spazio di un'estate, senza una vera e propria sceneggiatura, con una troupe agile, perché la realizzazione del film fosse una sorta di gioco di ruolo, un'avventura per tutti. Prediligendo alla messa in scena una “messa in situazione” e creando dei confini fittizi entro i quali i personaggi avrebbero potuto muoversi liberamente, ho potuto sperimentare una narrazione aperta e mutevole, in modo che il racconto potesse nascere e stratificarsi in un confronto continuo con il reale.

Fabio Bobbio

I Cormorani è un’opera prima sensibile e densa che trasforma i rischi della sua materia, l’adolescenza e i suoi riti, in una cartografia poetica. Fabio Bobbio non evita la dimensione letteraria, le icone, i passaggi «obbligati» ma anzi vi si immerge con delicatezza traducendoli in una materia viva. Non accade nulla e accade tutto in quel tempo che appare infinito di cui i due giovani e magnifici protagonisti scoprono gli spaventi e le trappole improvvise, la fugacità, le ferite di un tradimento, il dolore di una separazione ma anche la capacità di ritrovarsi nei cambiamenti. Crescere è come una fuga nel bosco di notte, come la rissa con la banda di ragazzini rivali, come le insidie nel tunnel del terrore al luna park. È una spinta, tirarsi l’acqua gelata al sole, lottare, liberare l’istinto e infine lasciarsi andare. Una dimensione reale e fantastica in cui la letteratura «adolescente» e i suoi fantasmi - una prostituta spiata dai cespugli, le ragazzine appena scorte sull’autoscontro, il maschile di strafottenza e insicurezza - diventano esperienza e racconto.

Cristina Piccino, Il Manifesto

Giovedì 19 gennaio presentazione del film da parte del regista Fabio Bobbio e musica dal vivo di Cranchi Band.