Incontri ravvicinati del terzo tipo
di Steven Spielberg — USA, 1977, 137'
con Richard Dreyfuss, François Truffaut, Teri Garr, Melinda Dillon, Bob Balaban
Negli Stati Uniti, dopo un primo avvistamento di UFO e la raccolta delle prove tangibili della loro esistenza, il Governo decide di tentare il contatto con gli occupanti le navette spaziali. A tale scopo, sotto la direzione dello specialista ufologo francese Claude Lacombe, predispongono una piattaforma presso la Torre del Diavolo, un'isolata montagna del Wyoming, ne evacuano la popolazione per ragioni di sicurezza senza dare spiegazioni. Mentre il progetto Mayflower procede, nella zona di Muncie, nell'Indiana, gli Ufo appaiono di nuovo. Tra le persone più colpite dall'apparizione c'è la giovane Jillian Guiler, cui gli extraterrestri rapiscono il figlio Barry, e l'elettrotecnico Roy Neary. Questi per via delle sue reazioni incomprensibili, spinge sua moglie Ronnie con i tre figli ad abbandonarlo. Poi, con Jillian, sale sulla Torre del Diavolo per assistere al mirabolante "rendez-vous" fatto in base a suoni e luci.
"E' un evento sociologico" esclama senza metti termini il personaggio di Francois Truffaut (nell'unico ruolo da attore in un film non da lui diretto) e non possiamo essere più che d'accordo nell'analizzare l'impatto filmico di un titolo quale Incontri ravvicinati del terzo tipo, prima incursione di Steven Spielberg nel sottobosco cinematografico relativo alla tematica aliena. Un'opera coscientemente ballerina nel suo andirivieni di influenze, dai toni folli di commedia ad istinti mystery, dai sussulti horror fino alla più liberatoria fantascienza, che trova un costante senso di avvolgente magia nel raccontare la storia di un uomo qualsiasi alla prese con un'ossessione inerente il possibile primo contatto con la razza aliena. E con un finale da antologia che chiude degnamente una visione avvincente e straniante in cui lo spettacolo delle emozioni umane si equilibra con grazia all'epicamente ridondante tour de force visivo.
Maurizio Encari, everyeye.it
Versione director's cut, restaurata digitalmente per il 40° anniversario del film