Latin lover
di Cristina Comencini — Italia, 2015, 114'
con Virna Lisi, Marisa Paredes, Angela Finocchiaro, Valeria Bruni Tedeschi, Candela Peña
Nel decennale della morte di Saverio Crispo, divo del cinema italiano, le due vedove e quattro delle cinque figlie, avute da cinque donne diverse, si ritrovano nel paesino pugliese da cui aveva origine il padre per una celebrazione che si trasformerà in una riunione di famiglia. E che famiglia: cinque nazionalità diverse, una manciata di nipotini di cui molti di nome Saverio, rivalità e di alleanze incrociate che durano da sempre e che per l'occasione esplodono come mortaretti, una dietro l'altra.
Cristina Comencini compone e scompone il ritratto corale di un'umanità femminile che ruota introno al ricordo di un uomo attingendo al miglior cinema europeo sull'argomento (Almodovar, Ozon, Monicelli, per fare solo tre nomi) ma anche alla sua autobiografia di primogenita di quattro sorelle, tutte figlie del mitico Luigi Comencini. E costruisce un'allegoria non solo sul mondo muliebre ma anche sul cinema, in particolare quello italiano: Latin Lover diventa così (anche) un elogio della grandezza dello schermo e dei suoi volti, nonché del cuore degli uomini e delle donne, quando vuole.
Paola Casella, mymovies.it
A tenere botta (e aggiungere del proprio) alla sceneggiatura firmata dal duo madre e figlia Cristina Comencini e Giulia Calenda è un cast di attrici in gran forma, con punte di diamante le più anziane: Marisa Paredes, che "butta via" la sua scena madre con la grazia leggera che hanno solo le grandi interpreti, e Virna Lisi (cui è dedicato il film), che condivide la scena madre scritta invece per lei facendo ridere di gusto le sue costar, con la generosità che hanno solo le attrici autentiche.