L'inferno
di Francesco Bertolini, Adolfo Padovan, Giuseppe De Liguoro — Italia, 1911, 71'
A lungo disponibile solo in copie danneggiate, mutile o censurate, Inferno è stato restituito alla sua editio princeps, alla corretta successione delle inquadrature, alla pienezza della sua luce e dei suoi colori da un lungo lavoro di restauro compiuto dal laboratorio L'immagine ritrovata di Bologna. A cent'anni di distanza dalla prima proiezione, lo spettatore si trova nuovamente avvolto nella visione orrida e meravigliosa di figurazioni ispirate a Gustave Doré (e ad altri illustratori), ma come rivisitate da un Méliès crudele: desolazione delle lande bucate dai sepolcri aperti, bagliori repentini, la petrosità degli orridi, l’acume dei roveti secchi, dannati striscianti o che procedono decapitati mutilati sventrati, le fattezze bizzarre delle creature mitologiche, le mostruose metamorfosi.
Un Kolossal del cinema muto italiano che detiene i primati di altezza culturale (l’intera prima cantica di Dante), di lunghezza (più di 1000 metri) di costi (i maggiori dell'epoca), d'imponenza della campagna pubblicitaria. Un successo annunciato in Italia - esce nel 50° anniversario dell’Unità d’Italia e Dante, già mito risorgimentale, diventa simbolo delle aspirazioni irredentiste (e nazionaliste) - e un exploit all'estero, dove una pellicola italiana per la prima volta conquista il mercato statunitense.
Accompagnamento musicale dal vivo alla tastiera composto ed eseguito dal maestro Marco Dalpane