sabato
08
ottobre
18:30 21:30

Love is all

di Kim Longinotto — Gran Bretagna, USA, 2014, 70'

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Un viaggio attraverso il XX secolo per scoprire come l'amore e il corteggiamento si sono evoluti nella rappresentazione sullo schermo: dal primo bacio cinematografico (In Kiss in the tunnel del 1899) alle prime nozze gay, dalla cinematografia ufficiale ai filmati privati.

Un film di montaggio, costruito a partire dalle immagini dell'archivio nazionale del British Film Institute, accompagnate dalla struggente voce di Richard Hawley (ex Pulp).

Un documentario di celebrazione e di protesta allo stesso tempo, dedicato alla ragazza pakistana Farzana Parveen, uccisa quando era incinta dai suoi stessi familiari per ragioni d'onore.

Un tributo all'amore, perchè LOVE IS ALL we need.

C'è il particolare e l'universale, l'Inghilterra e l'ovunque, in questa carrellata cronologica che però racconta qualcosa d'immutabile, perché pronto a (ri)nascere continuamente, a far battere nuovi cuori, appunto. Ci sono tanti treni, metafora dell'incontro e del ricongiungimento tra anime lontane nello spazio, ma anche materiale gloriosamente riconducibile al cinema industriale dei trasporti britannici. E l'architettura industriale, ad un certo punto, fa da sfondo a diversi abbracci, ed è curioso come oggi ci appaia quasi di cattivo gusto farsi immortalare, amoreggianti, sotto una ciminiera fumante, ma all'epoca delle riprese doveva apparire sinonimo di futuro e speranza. C'è il corteggiamento al buio, e c'è la lotta per il diritto all'amore, per poterlo vivere alla luce del sole. C'è la verità (per così dire) del documento e la fantasia del racconto (e colpiscono, sotto quest'ultimo aspetto, la modernità del noir Piccadilly, anno 1929, con l'esotica Anna May Wong, e quella di My beautiful laundrette di Frears, in anni più recenti).
Ci sono, soprattutto, man mano che il tempo scorre e il sentimento amoroso s'impone come soggetto cinematografico naturale e privilegiato, le contraddizioni storiche, più evidenti che mai negli anni in cui la macchina da presa con un occhio guarda al punk e alla nuova consapevolezza femminile e con l'altro (con altri colori, altre colonne sonore e altri "costumi") alle tradizioni che si sentono minacciate e resistono inasprendo i loro connotati estetici e morali.

Marianna Cappi, mymovies.it