Miss Julie
di Liv Ullmann — Norvegia, Regno Unito, 2014, 124'
con Jessica Chastain, Colin Farrell, Samantha Morton, Nora McMenamy
proiezione in inglese con sottotitoli in italiano
La figlia venticinquenne di un conte irlandese, incoraggia e seduce John, il valletto del padre. La coppia si ritroverà al centro di una battaglia di classe e di uno scandalo che porterà a tragiche conseguenze. Nuova versione cinematografica della tragedia in atto unico composta nel 1988 dal drammaturgo svedese August Strindberg, che assurse alla fama scandalizzando la società puritana dell'epoca con questa storia di passione morbosa e di continuo scavalcamento di ruoli tra aristocrazia e servitù.
Amore e potere, attrazione e repulsione tra due classi sociali che si sfiorano in interni, si annusano e si scoprono, per poi rifiutarsi sulla base di differenze inestirpabili. A 14 anni di distanza da L’infedele, Liv Ullmann torna alla regia solcando i territori del drammaturgo August Strindberg tanto cari al suo mentore e maestro Ingmar Bergman. Adattando La signorina Julie del genio scandinavo, impagina un dramma privato di derivazione teatrale e lo gestisce con crudele grazia e glaciale empatia tra le stanze della villa irlandese di Miss Julie, altera e sprezzante nobildonna di fine Ottocento a contatto con il rozzo e morale servo John, in una notte di mezza estate in cui i vincoli sociali si allentano fino ad apparire invisibili. Ullmann illustra i giochi di dominazione e la conseguente lotta di classe mediante una gestione consapevole di espedienti semplici: dalla posizione dei personaggi nel quadro - ora simmetricamente opposti, ora avvinti, ora riflessi da un vetro che li separa, infine centrali nella solitudine - siamo aggiornati sullo stato della politica, delle relazioni intime (ma pubbliche, sempre), del potere. Se chi è in alto sogna di cadere e sporcarsi, chi è in basso vuole salire a vedere che effetto fa il mondo, visto da lassù. Avvalendosi di tagli di luce hopperiani e di una coppia di interpreti degni del copione (Chastain soprattutto), Miss Julie batte sui nervi scoperti di un sistema che, oggi come allora, perversamente divide.
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