Nadea e Sveta
di Maura Delpero — Italia, 2012, 62'
Come molte donne moldave, Nadea e Sveta sono emigrate in Italia per ragioni economiche. Nadea ha lasciato figli ormai grandi, mentre Sveta ha dovuto affidare alla nonna la sua bimba di tre anni. Nel 2010 Sveta riceve i documenti che le permettono di tornare in Moldavia e rivedere finalmente la figlia dopo due anni e mezzo di lontananza. Alla partenza dell'amica, Nadea rimane sola a Bologna e cerca di reagire alla solitudine. Le due amiche continueranno a confidarsi ed aiutarsi a distanza. I loro destini si incroceranno fino ad invertirsi, in una storia di donne sempre pronte a ripartire.
E’ la storia di due persone e insieme di un’intera comunità di donne che vivono all’estero. Il focus del film non risiede nell’interesse sociologico sulla presenza delle lavoratrici dell’Est Europa in Italia, bensì cerca di scavalcare il punto di vista del paese ospitante e di avvicinarsi a loro universo intimo, per lo più ignorato dagli italiani che condividono con loro la vita quotidiana. In questo senso, Nadea e Sveta sono donne estremamente comunicative, epidermiche, che ci lasciano entrare nel loro universo emozionale con una generosità di sé che tradisce il bisogno, covato in anni di solitudine, di raccontarsi a un’Italia indifferente.