NON DICO ALTRO
di Nicole Holofcener — USA, 2014, 93'
con Julia Louis-Dreyfus, James Gandolfini, Catherine Keener, Toni Collette, Tavi Gevinson, Ben Falcone, Tracey Fairaway, Eve Hewson, Christopher Smith
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Eva è una massagiatrice divorziata con una figlia in partenza per il college. Albert è un archivista, anche lui divorziato e con una figlia in procinto di iniziare l'università. Si incontrano ad una festa e si piacciono subito. Entrambi sono rimasti scottati dalla precedente esperienza matrimoniale ed Eva in particolare tiene il freno tirato, focalizzando la propria attenzione sui difetti di Albert - a cominciare dal peso... massimo - che lo rendono un candidato imperfetto per una storia importante. Il loro rapporto continua comunque a crescere tra alti e bassi fino al giorno in cui Julia diventa amica di Marianne, ignorando che si tratta dell'ex moglie di Albert: riusciranno a far funzionare questo strano ménage à trois?
Presentato al Festival Internazionale di Toronto.
"Non dico altro" è una storia d'amore verosmile perché pesca incessantemente dalla realtà nel tratteggiare il ritratto di due single di ritorno di mezza età e dei loro tentennamenti di fronte a una seconda possibilità affettiva. Il film sceglie opportunamente l'edonista California per esplorare il mito della perfezione fisica come metro sballato di valutazione dell'altro, e come scusa per non guardare oltre il suo aspetto esteriore. Ma proprio la fisicità dei due attori protagonisti è il punto di forza della narrazione: Julia Louis-Dreyfus, che molti ricordano soprattutto come la Elaine della sitcom Seinfeld, è una piccoletta il cui corpo infantile fa il paio con l'immaturità sentimentale di Eva; James Gandolfini, qui alla sua ultima interpretazione, è un orso dallo sguardo buono, il cui primo istinto è quello di abbracciare e accogliere chiunque abbia di fronte. "Non dico altro" meriterebbe di essere visto anche solo per come sa mostrare l'altra faccia di un attore noto per i suoi ruoli di mafioso e di killer, e invece capace di infinita tenerezza espressa in delicatissime sfumature di emozione. Eva e Albert (basterebbe poco a trasformare i loro nomi in quelli della prima donna e del primo uomo) sono lo specchio della solitudine e dello smarrimento contemporaneo, dei tanti single "stanchi di guerra" e spaventati dalla propria ombra, tanto fragili e insicuri quanto terrorizzati dalle debolezze altrui e dagli altrui fallimenti. La loro paura di invecchiare da soli, ora che le figlie stanno prendendo il volo, li spinge a tenere lo sguardo abbassato verso il baratro invece che sollevato verso l'orizzonte. Ed è soprattutto la donna a cercare compulsivamente i punti deboli dell'uomo privandolo del suo diritto alla fallibilità, che è proprio quello che lo rende "sexy" e amabile. Eva sconta decenni di modelli plastificati, cerca con il lanternino i segnali d'allarme di un disastro imminente, e maschera con la propria intolleranza il disagio che prova verso se stessa e verso le proprie inadempienze. Scritto e diretto da Nicole Holofcener con estrema attenzione ai dettagli e una conoscenza da insider del mondo che racconta, "Non dico altro" azzecca soprattutto il tono della narrazione: ironico, gentile, pieno di malinconia ma anche di dolcezza e di umana pietas verso tutti i personaggi, comprese le figlie tardoadolescenti e gli amici di Eva, sua famiglia di salvataggio. Holofcener, con l'aiuto del suo cast, è soprattutto efficace nel mettere in scena le circostanze imbarazzanti, le situazioni impacciate, le frasi fuori posto sparate nel momento sbagliato. Non c'è davvero bisogno di dire altro, perché la storia di Eva e Albert è tutta lì: minima, goffa, e struggente.
Paola Casella