martedì
21
marzo
21:15

Peggy Guggenheim: art addict

di Lisa Immordino Vreeland — USA/UK/Italia, 2015, 80'
proiezione in inglese con sottotitoli in italiano

guarda il trailer

Erede delle fortune della famiglia Guggenheim, Peggy è stata una figura centrale per il mondo dell’arte contemporanea: non solo collezionista di opere, ma anche di artisti. Peggy Guggenheim: Art Addict è un documentario sulla vita dell’icona dell’arte Peggy Guggenheim, basata sulla sua biografia. Nella sua appassionante esistenza ha vissuto appuntamenti segreti, relazioni e matrimoni, e amicizie con personaggi come Samuel Beckett, Max Ernst, Jackson Pollock, Marcel Duchamp. Il film è anche un compendio delle correnti artistiche del ventesimo secolo, mescolate alla vita selvaggia e iconoclasta di una delle donne più potenti della storia dell’arte.

Benvenuti nel favoloso mondo di Peggy Guggenheim! titolava Time Out London, impossibile resistere al richiamo della sua storia così singolare.

Tra le donne più influenti dell’arte del XX secolo, nipote di Solomon R. Guggenheim, fondatore dell’iconico museo newyorkese, diventa materia per lo schermo cinematografico nella pellicola dal titolo Peggy Guggenheim: Art Addict. Il capostipite della sua famiglia, ebrei aschenaziti, si era arricchito con le vendite porta a porta e tutti i suoi figli erano riusciti a moltiplicare la ricchezza con esiti straordinari, nel giro di una sola generazione. Non si può dire che nell’albero genealogico Peggy Guggenheim (1898-1979) si fosse distinta di meno. Perso il padre con la tragedia del Titanic, si trasferì giovanissima prima a Parigi, dove divenne frequentatrice di tutti i pittori e gli scrittori d’avanguardia, e poi a Londra dove aprì la sua prima galleria, dedicandosi principalmente all’arte astratta e al surrealismo. Il suo altro grande amore fu Venezia, dove stabilì la sua casa museo (Palazzo Venier dei Leoni sul Canal Grande), ancora oggi fra le più prestigiose istituzioni d’arte astratta.

Dopo aver raccontato nel suo esordio alla regia Diana Vreeland, l’imperatrice della moda, Lisa Immordino Vreeland dedica il suo nuovo film, presentato ai festival di Telluride, Tribeca e San Francisco, ad un’altra figura carismatica del XX secolo. La Vreeland, ammanicata nelle alte e potenti sfere del bel mondo borghese, ha avuto accesso a materiali d’archivio fin ora gelosamente custoditi. In particolare, è venuta in possesso delle registrazioni di una lunga intervista, che si riteneva o si era voluta far credere perduta, rilasciata dalla collezionista a Jaqueline B. Weld poco prima della morte. Il documentario ha un taglio diverso da tutti gli altri racconti circolati negli anni. L’eccentrica che racconta se stessa e i suoi eccessi, la sua natura inquieta e schietta sullo sfondo dei grandi avvenimenti del secolo (dal naufragio del Titanic, in cui perse la vita il padre, alla Seconda Guerra Mondiale). Nessuno più di Peggy Guggenheim ha segnato un’intera epoca, con la spiccata capacità di riconoscere il talento e fare affari: la sua esistenza è intrecciata con quella della storia dell’arte, degli artisti e degli intellettuali come Samuel Beckett, Max Ernst, Jackson Pollock, Alexander Calder, Marcel Duchamp, alcuni dei quali esistono proprio grazie al suo straordinario fiuto per l’eccezionale.

Federica Polidoro, Art Tribune