sabato
18
ottobre
18:30 22:00

Samsara

di Ron Fricke — USA, 2012, 102'

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"Samsara" è una parola sanscrita che significa "l'infinito girare della ruota dellavita". Girato per un periodo di quasi cinque anni in venticinque paesi, il film Samsara ci trasporta in luoghi sacri, zone sinistrate, siti industriali e meraviglie naturali sovvertendo le nostre aspettative, superando i canoni del documentario tradizionale e incoraggiando le nostre interpretazioni interiori, ispirati da immagini e musica che fondono l'antico con il moderno. 

Samsara è un’esperienza sensoriale, da provare obbligatoriamente in sala per vivere tutte le possibilità offerte dal mezzo espressivo cinematografico.

Le meraviglie del mondo, grandi e piccole, e una colonna sonora strepitosa di Michael Stearns, attendono gli spettatori di “Samsara”.

Diciannove anni dopo l’uscita del film cult Baraka, Ron Fricke è tornato.Tanto i cinema hanno dovuto attendere per vedere nuovamente le strabilianti immagini filmate dal direttore della fotografia di Koyaanisqatsi diretto da Godfrey Reggio.

Come già avvenuto per il suo predecessore, anche Samsara stordisce per la bellezza dell’immagine. Ogni scena dona naturale profondità ai luoghi filmati con il risultato di una mimesi percettiva che sa scalzare senza rimpianti i nuovi fasti del cinema in 3D. Fricke mantiene così la bidimensionalità di ciò che non può essere che tale, assicurando una visione cristallina, scevra dalla quasi totalità di disturbi visivi affinché lo spettatore, pur consapevole d’essere di fronte a uno spettacolo cinematografico, possa sottomettersi ad esso e subire coscientemente la sacralità che il regista stesso vuole trasmettere.

Emerge vincente assoluto un montaggio ineguagliabile, fantasticamente attento a trasformare con mimesi puntualissima un ambiente in un altro, un oggetto in un altro, offrendo visivamente allo spettatore la vera idea di trasformazione delle cose in un unicum che muta tutto, non mutando nulla.

Samsara è dunque il nuovo capolavoro di Ron Fricke, riprendendo cinematograficamente quel medesimo discorso che da quasi vent’anni attendeva d’essere rinsaldato e integrato. Imperdibile, soprattutto al cinema.

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