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The Imitation Game

di Morten Tyldum — Gran Bretagna/USA, 2014, 113'
con Benedict Cumberbatch, Keira Knightley, Matthew Goode, Mark Strong, Rory Kinnear, Charles Dance, Allen Leech, Matthew Beard, Tuppence Middleton

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Alan Turing, brillante matematico ed esperto di crittografia, viene interrogato dall'agente di polizia che lo ha arrestato per atti osceni. Turing inizia a raccontare la sua storia partendo dall'episodio di maggiore rilevanza pubblica: il periodo, durante la Seconda Guerra Mondiale, in cui fu affidato a lui e ad un piccolo gruppo di cervelloni, fra cui un campione di scacchi e un'esperta di enigmistica, il compito di decrittare il codice Enigma, ideato dai Nazisti per comunicare le loro operazioni militari in forma segreta. È il primo di una serie di flashback che scandaglieranno la vita dello scienziato morto suicida a 41 anni e considerato oggi uno dei padri dell'informatica in quanto ideatore di una macchina progenitrice del computer. 

Candidato a 8 Oscar 2015: Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Attore Protagonista, Miglior Attrice Non Protagonista, Miglior Colonna Sonora, Miglior Sceneggiatura Non Originale, Miglior Scenografia, Miglior Montaggio.

Matematico, logico, padre dell’informatica e omosessuale, Turing fu determinante per la soluzione di Enigma grazie alla progettazione di un'altra macchina – la Bomba - capace di svelare le impostazioni di crittografia dei tedeschi. Secondo gli storici la decrittazione di Enigma, oltre a far pendere le sorti del conflitto a favore degli Alleati, accorciò la guerra di almeno due anni e contribuì a salvare la vita di quattordici milioni di persone. Basterebbe questo a fare di Turing un eroe, ma come ci rivela il film le cose andarono diversamente.  Nel 1952 Turing viene incriminato per il reato di omosessualità e messo di fronte a un bivio: o il carcere e o la castrazione chimica. Scelta la seconda, nel 1954, forse per la vergogna, Turing si suicida a soli 41 anni. Tratto dal romanzo di Andrew Hodges (Alan Turing. Storia di un enigma), il film intende risarcirne la figura (dopo il mea culpa tardivo del governo inglese nel 2009) mettendo sullo stesso piano l’unicità del genio e una personalità estremamente vulnerabile. Il racconto oscilla così tra ammirazione e compassione per un uomo straordinariamente dotato e altrettanto straordinariamente solo. Rifiutando la classica linearità del biopic, "The Imitation Game" cerca di cogliere il senso di una vita attraverso l’articolazione di tre momenti temporali distinti che ripercorrono infanzia, adolescenza ed età adulta.(...) Tre pezzi di vita che ne formano uno solo, cuciti insieme dal filo rosso di una tormentosa diversità e - conseguentemente - dall’ossessione per il segreto: l’Alan Turing impersonato da Benedict Cumberbatch si definisce e consuma a partire da un' ineliminabile distanza dal mondo, ora orgogliosamente rivendicata  ora dolorosamente tenuta nascosta. Più dell'omosessualità, di lui spaventa l’inflessibile rigore matematico, la logica al di là del cuore, la freddezza della macchina. Persino l’unica donna capace di amarlo (la Joan Clarke di Keira Knightley) lo definirà un “mostro”. Sull’impenetrabile matematico Cumberbatch cuce addosso l'uomo dallo sguardo impaurito, l’andatura goffa, il timido balbettio e quella luce negli occhi, ma la parte relativa all’inventore, l’avventura della messa a punto del macchinario “Bomba”, resta di gran lunga la migliore mentre quella dedicata alla persecuzione è sbrigativa e stereotipata. La regia di Tyldum predilige i movimenti di macchina, a sottolineare la frenesia di una tragedia  che incombe e l’affannosa corsa contro il tempo per rovesciarne le sorti. Briosa la colonna sonora di Desplat, tutta archi e piano.(...) Il titolo, "The Imitation Game", fa riferimento a un libro mai scritto da Turing, in cui si sarebbero teorizzate affinità e differenze tra il pensiero umano e quello della macchina. Ma può anche riferirsi beffardamente all’unico gioco che vide Turing sconfitto: quello dell’imitazione e del camuffamento sociale che, vi fosse riuscito, gli avrebbe salvato la vita.

Gianluca Arnone - cinematografo.it