The Sessions
di Ben Lewin — USA, 2012, 98'
con John Hawkes, Helen Hunt, William H. Macy, Moon Bloodgood, Annika Marks, W. Earl Brown, Blake Lindsley, Adam Arkin
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A 38 anni, Mark O'Brien, un poeta e giornalista che ha trascorso parte della sua esistenza all'interno di un polmone d'acciaio a causa della poliomielite che lo ha reso tetraplegico, decide che è arrivato il momento di perdere la verginità e divenire uomo. Con l'aiuto del personale che provvede alla sua terapia e i consigli di padre Brendan, entra in contatto con una professionista del sesso la cui presenza e esperienza cambieranno per sempre il destino a cui Mark andrà incontro. Lewin, regista del film, entra nella poetica classica del cinema dell’handicap senza aver paura dell’emotività e della retorica e con la forza di chi sa volare anche se il proprio involucro è una zavorra. Premio del Pubblico al Sundance 2012.
Cosa dice il critico Bruno Fornara del film:
" Film simpatico, allegro, senza prediche, senza ghiribizzi. C'è l'amore fisico e quello sentimentale. C'è Helen Hunt, 50 il prossimo 15 giugno, che si spoglia e si rispoglia senza falsi pudori – è il suo lavoro – ed è ancora tutta dritta liscia e tonda che è un bel vedere. Cose californiane, certo. Il film deriva da un documentario, “The Life and Work of Mark O'Brien” di Jessica Yu, Oscar nel 1996, che racconta la vera storia di Mark. Anche il regista Ben Lewin è poliomielitico, gira in maniera semplice e precisa, non furbamente innovativa (grazie!), il film è indipendente ma non vuole sembrarlo (grazie di nuovo). “The Sessions” è anche buonista, il che, visto l'argomento, è apprezzabile, doveroso e innovativo dopo tanti film pietisti sull'handicap. Bravo William H. Macy, nella parte del prete. Più bravo ancora John Hawkes che recita con voce e sguardo."
V.M. 14 anni