The Stag - Se sopravvivo mi sposo
di John Butler — Irlanda, 2013, 94'
con Andrew Scott, Hugh O'Conor, Peter McDonald, Brian Gleeson, Andrew Bennett
Troppo preso dall’organizzazione del proprio matrimonio, Fionnan avrebbe fatto volentieri a meno del classico addio al celibato, ma la fidanzata Ruth ha insistito e così, insieme agli amici di sempre, si prepara a un rilassante fine settimana nella natura irlandese. O almeno queste sono le intenzioni del gruppo, che però non aveva previsto la presenza del fratello di Ruth, detto «The Machine». La sua personalità dominante e l’attitudine a sfidare il pericolo per attestare la sua mascolinità trasformeranno il weekend in un’avventura decisamente indimenticabile.
Commedia interamente al maschile diretta dal regista irlandese John Butler, al suo debutto nel lungometraggio, e scritta da Butler insieme a Peter McDonald che interpreta il ruolo di "The Machine", "The Stag - Se sopravvivo mi sposo" è stato campione di incassi in Irlanda, ed il perché è facilmente intuibile. Sulla falsariga delle commedia americane politically incorrect, questo film riesce a radicarsi profondamente nel vissuto irlandese, costruendo personaggi riconoscibili e situazioni che, pur nella loro assurdità, hanno un fondamento reale. L'armonia all'interno del cast fa il resto: su tutti spiccano McDonald, un Depardieu anglosassone (una battuta del film rende esplicito omaggio a questa somiglianza), e la coppia di amici Andrew Scott (Davin) e Hugh O'Conor (Fionnan), la cui interazione lascia immaginare anni di frequentazione fra i due attori. La marcia in più di questa commedia ricca di battute gustose e di situazioni esilaranti è il sottotesto, che riesce ad essere profondamente polemico. Gli sceneggiatori seminano lungo tutto l'arco narrativo della storia indizi che conducono verso un esame della trasformazione del maschile che ha valore non solo antropologico ma anche specificatamente politico. Con leggerezza e apparente nonchalance, "The Stag" si trasforma gradualmente in una metafora di come l'Unione europea e la moneta unica abbiano "simbolicamente evirato" i Paesi (e gli individui) economicamente più deboli e più esposti. Per una commedia da grande pubblico, è un risultato notevole essere riusciti a veicolare un messaggio così potente, attingendo alla cultura popolare e senza appesantire la narrazione.
Paola Casella - mymovies.it