Triangle of sadness
di Ruben Östlund — Svezia, 2022, 149'
con Harris Dickinson, Charlbi Dean Kriek, Woody Harrelson, Vicki Berlin, Henrik Dorsin
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I modelli Carl e Yaya, dopo aver discusso di denaro una sera al ristorante, vengono invitati ad una crociera di lusso, tra milionari soli e accompagnati di varie provenienze e anziani e gentili fabbricanti d'armi. Ma la sera della cena col capitano una terribile mareggiata getta ospiti e equipaggio nel caos più totale, e i due bellissimi si ritrovano spiaggiati su un'isola, senza essere in grado di procurarsi aiuto né cibo.
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Il film viene proposto anche in versione originale sottotitolata in italiano, gli orari sono consultabili nella relativa scheda:
https://ilcinemadelcarbone.it/film/triangle-of-sadness-vo
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Ostlund si conferma regista non nel senso classico del termine: più che un’incanalatore ed architetto di riprese, è un realizzatore di installazioni performative. Estrapola un paio di idee dal sentire comune ed attuale e le pianta in scena con l’intento di protrarle, sfiancarle, elevarle alla potenza, secondo uno schema ed una confezione charmant, priva di bambagia. Che succede se ricconi ingioiellati e vestiti da gran sera vomitano senza ritegno per più di quindici minuti; che sensazione o concetto rimanda una discussione troppo insistita tra chi debba pagare una cena di coppia, se la donna o l’uomo; quanto può resistere un inabituato al potere di fronte al potere stesso. [...]
Ostlund ride ed irride in direzione dei falsi miti che ci manomettono il cervello in questi tempi aridi e fulminei, inscenando una specie di divina commedia umoristica e caustica, di cui non vediamo ma immaginiamo la fine: discende agli inferi di bufera acquatici e risale al purgatorio isolano e menzognero, affacciandosi alle stelle il tempo di farci capacitare che no, non si salva nessuno di quelli fatti così, che no, di giustizia sociale non si riesce più a parlare seriamente, che no, di impegno civile non ne sa niente proprio chi ne blatera di più, e che ancora no, la luce in fondo al tunnel è probabile sia un treno in direzione opposta. L’ umanità non riesce a stare insieme sulla stessa barca, la trasforma in un chiassoso Titanic senza dignità, l’umanità si autosabota sistematicamente e lo fa per primeggiare in ogni campo, culturale, fisico, economico, politico, come e peggio di una giungla: perché, dunque, non mettere alla berlina questa tribù sapiens, specie laddove proclami la propria santità e giustezza nel nome collettivo. Triangle of Sadness è l’insieme di ciò che impensierisce e rende scettici, è la distanza tra il comprendonio e il sentimento, è la sede del misunderstanding relazionale, in cui tutti prima o poi cadono, specie in quest’epoca che sembra fare di tutto per piombarci dentro in tempi record. Ostlund conduce la propria riflessione immaginifica, non del tutto inedita, schierata fino all’eccesso, scorretta e in molti momenti tragicomicamente vera e divertente, con buonumore sfrenato e corposa volontà di stravolgere prospettive, come da copione del suo stile.
Pyndaro, MovieMag
Palma d'oro al Festival di Cannes 2022, Miglior film, attore, regista e sceneggiatore europei agli EFA 2022.