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Tutti a parte mio marito

di Caroline Vignal — Francia, 2023, 104'
con Laure Calamy, Vincent Elbaz, Suzanne De Baecque, Sylvain Katan, Laurent Poitrenaux

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Un marito meraviglioso, due figlie perfette, un fiorente studio dentistico: tutto va bene per Iris. Ma da quanto tempo non fa l’amore? Dietro consiglio di una conoscente, la donna si iscrive a una app di dating… e scoperchia il vaso di Pandora! Appuntamento dopo appuntamento – tra buffi fraintendimenti, foto scabrose non richieste e una varietà impressionante di uomini pronti alle performance più bizzarre – Iris rientra in contatto con il suo corpo e la sua sensualità.

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Il film viene proposto anche in versione originale sottotitolata in italiano, gli orari sono consultabili nella relativa scheda:
https://ilcinemadelcarbone.it/film/tutti-a-parte-mio-marito-vo
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È un film sull'importanza di riaprirsi alla vita, la nuova commedia di Caroline Vignal. Si affida al talento di Laure Calamy, che il grande pubblico ha avuto modo di conoscere grazie alla serie di successo Chiami il mio agente!, per mettere in scena una commedia romantica sui generis, in cui il primo amore da considerare, e di cui riappropriarsi, è quello per se stesse. [...]
Funziona il tono di commedia, a tratti al limite della farsa, che Vignal propone, firmando addirittura una scena da musical per indagare con il sorriso un tema che il cinema contemporaneo sta finalmente iniziando a centrare e approfondire: il desiderio femminile, l'importanza dell'appagamento sessuale delle donne, al di là degli anni e della situazione personale.
Nel film Iris è una cinquantenne all'apparenza felicemente sposata, in realtà non ha relazioni intime con il marito da quattro anni. In Il piacere è tutto mio Emma Thompson interpretava invece una vedova che non aveva mai raggiunto picchi di piacere con il marito. Sono solo due esempi che mostrano l'urgenza narrativa di colmare una clamorosa lacuna, il racconto del piacere dal punto di vista delle donne. Per Iris il corpo acquisisce di colpo importanza fino a diventare la vera priorità, pertanto gli incontri per appagare il suo desiderio vengono prima della famiglia, del lavoro, di qualunque altra cosa. Finisce per tradire, per diventare egoista, ma la chiave con cui viene raccontata non ha nessun cenno di drammaticità, anzi spinge con ironia diffusa chi guarda a sospendere bonariamente ogni giudizio.[...]

Per questo, malgrado le iperboli narrative utili a innescare meccanismi comici e al contempo mettere in scena con estrema leggerezza la liberazione del piacere femminile, Tutti tranne mio marito si rivela a suo modo, per assurdo, una commedia romantica: l'amore, quando parte dall'amore per se stesse, passa attraverso una giostra di esperienze e ritorna carico di consapevolezza, alla fine può trionfare.

Claudia Catalli, Mymovies