
17 luglio 2018
Cinema a Curtatone
Dal 17 luglio per quattro martedì alle 21:20 il cinema del carbone fa tappa a Eremo di Curtatone con quattro proiezioni cinematografiche all'aperto nell'area feste del Boschetto. In collaborazione con il Comune di Curtatone, Curtatone Solidale e le associazioni del territorio, proporremo quattro grandi successi della stagione appena conclusa, per allietare le serate estive, all'interno del programma di eventi CURTATONE E...STATE INSIEME 2018.
Questi gli appuntamenti: 17 luglio LA CASA DI FAMIGLIA di Augusto Fornari; 24 luglio COCO di Lee Unkrich e Adrian Molina; 31 luglio ASSASSINIO SULL'ORIENT EXPRESS di Kenneth Branagh; 7 agosto TRE MANIFESTI A EBBING, MISSOURI di Martin MacDonagh.
L'ingresso al singolo film costa 4 euro ed è disponibile anche un conveniente abbonamento alla rassegna al costo di 12 euro.

10 luglio 2018
Wonderful losers
Quest'anno chiudiamo la sala per le vacanze estive con un film omaggio al vero spirito del ciclismo, dedicato ai gregari, protagonisti silenziosi di questo sport. Dopo il successo della prima proiezione, mercoledì 11 luglio alle ore 21:15, il cinema del carbone e SC Formigosa ripropongono il documentario "Wonderful Losers - A different world", del regista lituano Arūnas Matelis.
Già vincitore come miglior documentario al Trieste Film Festival, Matelis ha seguito per 7 anni gli ultimi della classe del ciclismo professionale per raccontare la vera storia di atleti che sacrificano le loro carriere e le vittorie personali per fare in modo che i loro compagni di squadra possano vincere.

04 luglio 2018
Cinema sull'aia alla Cascina La Goliarda
Da mercoledì 4 luglio torna il cinema all'aperto nella seicentesca Cascina La Goliarda in Località Fondo Ostie a Curtatone, sulle sponde del Lago Superiore di Mantova e all’interno del Parco Naturale del Mincio.
Prendendo spunto dallo spirito del luogo - la propensione all'accoglienza di turisti e viandanti - e dalla sua posizione strategica, che permette di spostarsi via terra e via acqua e con mezzi differenti, il cinema del carbone contribuirà al ricco cartellone di eventi estivi con tre proiezioni sul tema del viaggio. Dagli incredibili luoghi visitati per la rivista Life dal protagonista di I sogni segreti di Walter Mitty di Ben Stiller (mercoledì 4 luglio h 21:30), all'incontro tra le anime artistiche di Agnes Varda e JR intenti a fotografare la Francia rurale di Visages Villages (mercoledì 11 luglio h 21:30), fino al'iniziatico viaggio sudamericano del giovane Che Guevara tra gli ultimi, ne I diari della motocicletta di Walter Salles (lunedì 16 luglio h 21:30).
Ingresso: Singola proiezione: 5 €. Abbonamento 3 film: 12 €

20 giugno 2018
THELMA: un thriller sbalorditivo, tra Hitchcock e De Palma
Già accolto come opera di culto negli Stati Uniti (“Immaginate Carrie girato da Ingmar Bergman” ha scritto il New York Magazine) e osannato nei festival di tutto il mondo, esce al Carbone il 21 giugno THELMA, un thriller d’autore di grande impatto, che conferma Joachim Trier come uno dei maggiori registi scandinavi di oggi. Protagonista del film è Thelma, una timida ragazza di provincia cresciuta in una famiglia molto religiosa e appena arrivata a Oslo per frequentare l’università. Qui conosce Anja e presto l’amicizia tra le due si trasforma in un sentimento più profondo: proprio allora, però, Thelma scopre di avere dei poteri inquietanti e incontrollabili …
Immaginate Carrie girato da Ingmar Bergman
New York Magazine ★★★★★
Un thriller sbalorditivo, tra Hitchcock e De Palma
The Guardian ★★★★★
Uno dei film migliori dell’anno, un racconto potente sui desideri più oscuri dell’animo umano
Indiewire ★★★★★
Sovversivo
The Verge ★★★★★
Erotico e inquietante
The Times ★★★★★

07 giugno 2018
Il Festival del Cine Español al carbone
La Nueva Ola del cinema spagnolo investe il cinema del carbone. Da mercoledì 13 giugno il tour del Festival del Cine Español - la manifestazione che da ormai 10 anni promuove in Italia le produzioni più interessanti del cinema spagnolo contemporaneo - fa per la prima volta tappa a Mantova, portando quattro film dell'ultima stagione ancora non distribuiti nel nostro paese.
Una magica estate, un enigmatico omicidio, un amore al tempo della guerra, un'attrazione fatale: quattro i film in programma per quattro mercoledì successivi con doppia proiezione (18.30; 21.15). ESTIU 1993 - mercoledì 13 giugno - racconta la prima, indimenticabile estate di Frida senza i propri genitori, nella casa degli zii che l'hanno adottata. Film rivelazione dell’anno, l’opera prima di Carla Simón è un eccezionale ritratto del mondo dei più piccoli. CONTRATIEMPO - mercoledì 20 giugno - si apre in una stanza d'albergo, dove Adrián si sveglia accanto al cadavere della propria ragazza, senza ricordare che cosa è successo: un thriller costruito magistralmente, che sconvolge tutte le aspettative dello spsettatore. Con INCERTA GLÒRIA - mercoledì 27 giugno - Agustí Villaronga, uno dei registi spagnoli più apprezzati dalla critica internazionale, torna ad affrontare Guerra Civile Spagnola attraverso una storia in cui i sentimenti privati si intrecciano con la furia della lotta. A chiudere il ciclo sarà DEMONIOS TUS OJOS di Pedro Aguilera, una storia di fascino e perdizione che coinvolge un regista e la sua attraente sorellastra.
La rassegna è organizzata da Exit Media, Festival del Cine Español, Spagna Cultura e Scienza, con il sostegno di Oficina Cultural Embajada de España, Instituto Cervantes, Acción Cultural Española.
L'abbonamento ai 4 film della rassegna costa 12 euro. Ingresso singolo: intero 7 euro, soci e studenti 5 euro.

07 giugno 2018
Un canto per Resina
Domenica 24 giugno il cinema del carbone organizza una serata speciale per un film dedicato al canto e alla montagna. Saranno infatti la protagonista Maria Roveran e la Schola Cantorum "Pietro Pomponazzo" ad accogliere RESINA, primo lungometraggio di finzione di Renzo Carbonera, distribuito nelle sale italiane in questi giorni. RESINA racconta di una giovane donna in un mondo di uomini, di una comunità che vive aggrappata alla montagna e parla una lingua antica, di un coro che cerca il coraggio per ricominciare a cantare
"RESINA - ha dichiarato il regista Carbonera - è un film sul rapporto conflittuale che abbiamo con la bellezza. (...) Ho colto la necessità di dare motivazioni a luoghi un po’ in disparte, dove ogni tanto qualcuno o qualcosa si deposita, magari in attesa di un’onda che se lo riporti via. Maria, Quirino, i coristi sono tutti personaggi inattesi nel loro piccolo successo, perché si ritrovano a combattere contro la tentazione di darsi per sconfitti, scollegarsi".
La Schola Cantorum "Pietro Pomponazzo" aprirà la serata con l'esecuzione di Lusern, uno dei canti in antico cimbro che fanno parte del repertorio riscoperto dal coro del film.
Inizio proiezione ore 20:45. Ingresso: intero 7 euro, soci cinema del carbone e studenti 5 euro.

06 giugno 2018
L'atelier
La filmografia di Laurent Cantet è sicuramente tra le più prolifiche ed efficaci per ciò che riguarda la capacità di parlare e mostrare in modo genuino, onesto, intelligente e sincero il mondo dei giovani, evitando patetismi, banalità, semplificazioni o buffonerie varie in cui noi italiani siamo invece maestri. L’Atelier non fa che confermare la sensibilità e la maestria del regista francese, che ancora una volta crea un iter cinematografico vibrante, pieno di contenuti, intenso e di rara intelligenza. La stessa che gli aveva permesso di creare altri gioielli sui rapporti umani nella disastrata epoca moderna globalizzata come Risorse Umane, La Classe o A Tempo Pieno.
Tutto comincia con L’Atelier, appunto, un workshop diretto dall’affermata scrittrice di romanzi gialli Olivia Dejazet (Marina Fois), che coinvolge diversi ragazzi originari de La Ciotat, un tempo fiorente cantiere navale europeo, ormai lasciata in balia di una crisi economica strangolante dalla fine degli anni ’80. I ragazzi e le ragazze che compongono L’Atelier provengono da realtà molto diverse, ognuno ha la sua storia e le sue paure, i suoi segreti ed i suoi sogni. Vi è chi ha più talento e chi meno, chi partecipa e chi è più passivo, ma nessuno affascina ed incuriosisce più l’esperta (e un po’ spocchiosa) Olivia del giovane Antoine (Matthieu Lucci). Scontroso, solitario, sempre al limite tra provocazione gratuita e genialità incontrollata, ha però talento, personalità e un intuito al di fuori del comune. Tuttavia Antoine è un ragazzo in preda ad una sofferenza e un’incomunicabilità che solo lei riesce parzialmente a scorgere e che la spingerà sempre di più a tentare di entrare nella mente di questo giovane così strano, diverso ma forse anche per questo unico. Il tutto con esiti imprevedibili.
L'Atelier si erge a perfetta chiave di lettura della nostra epoca,funge allo stesso tempo da lente d’ingrandimento nel descrivere contemporaneamente la dimensione “micro” (quotidiana ed umana) e quella “macro” (storica e culturale) del barbaro presente in cui viviamo. Basato su una robusta e intelligente sceneggiatura di Robin Campillo e dello stesso Cantet, sublimato da una fotografia efficace e discreta di Pierre Milon, L’Atelier deve però molta della sua bellezza ed innegabile efficacia al cast, composto in gran parte da giovani esordienti, il che conferma il fiuto del regista nel saper scegliere in modo impareggiabile volti, voci e corpi perfetti per i suoi film.
Sono molte le tematiche affrontate da Cantet in questo diario della disperazione non solo francese, ma soprattutto occidentale: il razzismo, il terrorismo e la paura ad esso collegata, la povertà, lo scontro tra generazioni, il fascismo rinato in un’Europa dimentica non solo del proprio passato ma anche del proprio futuro, che si accontenta di un presente di odio, solitudine e povertà. Su tutti domina però la performance straordinaria dell’esordiente Matthieu Lucci, capace di dipingere uno dei migliori “giovani” visti recentemente al cinema. Vivido, intenso, emarginato perché un po’ se la cerca ma anche perché troppo più intelligente e talentuoso dei suoi coetanei, si collega in modo lampante e stupendo all’omonimo Antoine de I 400 Colpi, capolavoro di François Truffaut, di cui è erede, trasposizione moderna ed evoluzione allo stesso tempo. Afflitto da un’immaturità e una disperazione antiche, epocali, di quelle che di solito abitano i reduci di guerra o coloro i quali il meglio della vita lo hanno lasciato alle spalle e non davanti, si fa strada in un mondo freddo, ostile e cupo.
È un film politico prima ancora che generazionale, un film non tanto o non solo per i giovani ma sui giovani, spietato, crudo e sincero, che schiaccia con intelligenza i cliché su “l’età della spensieratezza”, ricordandoci come spesso il cinema tralasci di quegli anni la violenza, la solitudine, la disperazione.
Giulio Zoppello, cinematographe.it

01 giugno 2018
Fare design
Il design coinvolge la nostra vita quotidiana, rendendola di volta in volta più semplice, più ricca, più profonda, più bella. Ma cosa vuol dire fare design? Dall’idea al prodotto finito, le figure coinvolte in questo processo sono molteplici. Con quattro documentari in tre appuntamenti, andremo alla scoperta di personaggi unici e peculiari che rappresentano l’ampiezza e la varietà del settore. Impareremo a conoscere il fotografo Tom Vack, il designer e artigiano Lino Sabattini, il mitico ebanista Pierluigi Ghianda, per concludere con Charles e Ray Eames, la più famosa coppia di maestri del design americano. Lungo il percorso ammireremo le diverse fasi del processo creativo e produttivo che porta alla nascita degli oggetti che amiamo, dalla concezione allo sviluppo, dalla realizzazione alla comunicazione. Il tutto sotto la sapiente guida del curatore della rassegna Paolo Ferrarini, docente di “Fashion and Industrial Design” presso l’Università di Bologna (Polo di Rimini).
Primo appuntamento lunedì 4 giugno alle 21:15 con due film in un'unica serata: si parte con Drunk on Light di Ester Pirotta ed Emilio Tremolada; a seguire, Lino Sabattini di Gianluca Migliarotti.

30 maggio 2018
'77 No commercial use
Mercoledì 30 maggio alle 21:15 il regista Luis Fulvio presenterà il suo '77 No commercial use: un film fatto quasi interamente di materiale di repertorio che lavora – in ossequio alla scuola ghezziana – sulla giustapposizione e contrapposizione di concetti e immagini, di suoni, rumori e proteste, attingendo da ogni tipo di materiale, per lo più mai visto, o almeno mai visto in questa ottica. ’77 No commercial use sono le speranze e le ossessioni, quelle di Luis Fulvio, che nel ’77 ci è nato e sul ’77 si è sempre interrogato. Perché di ’77 si può anche morire, da entrambi le parti – poliziotti e manifestanti, giornalisti e studenti, uomini delle istituzioni e cittadini comuni – lungo il fronte di una trincea apparente, ma mai dichiarata, tra il vecchio e il nuovo, tra il passato e il futuro, tra la reazione e la rivoluzione.

29 maggio 2018
Quartetto italiano. Una lezione di stile
Martedì 29 maggio alle 21:15, in collaborazione con l'Associazione Postumia di Gazoldo degli Ippoliti, il violinista Paolo Ghidoni presenterà al cinema del carbone il film Quartetto italiano. Una lezione di stile di Nino Criscenti.
La storia di quattro ventenni sullo sfondo dell’Italia da ricostruire, quattro musicisti che si mettono insieme nel ’45, in un quartetto che intitolano all’Italia che rinasce: Quartetto Italiano. Tre ragazzi e una ragazza: Paolo Borciani (primo violino), reggiano; Elisa Pegreffi (secondo violino), genovese; Piero Farulli (viola), fiorentino; Franco Rossi (violoncello), veneziano.
I quattro suoneranno insieme per 35 anni, saranno acclamati come “il più bel quartetto del secolo”, daranno tremila concerti e lasceranno su disco memorabili interpretazioni, da Beethoven a Webern e Stravinskij. Ma tutto questo, la loro grandezza, il loro successo, è il dopo. Nel documentario ci si ferma a vedere quattro ragazzi che fanno musica tra le macerie, in un’Italia dove tutto è da rifare.
La storia è raccontata con le testimonianze di Elisa Pegreffi, Piero Farulli, Franco Rossi e Guido Alberto Borciani, fratello di Paolo e autore di un libro di memorie sul Quartetto Italiano; con gli interventi di persone che hanno conosciuto e frequentato i quattro e hanno assistito ai loro primi concerti: da Roman Vlad, che era con loro all’Accademia Chigiana di Siena nel ‘42, al musicologo Gian Paolo Minardi che li ha ascoltati per la prima volta a Parma nel ’47, a Duilio Courir che li ha seguiti in tutta la loro carriera. Infine Maurizio Pollini che li sente per la prima volta nel ’52 a Bolzano, e nel ’74 suonerà con loro il Quintetto di Brahms.
Le immagini d’archivio dell’Istituto Luce e di cineteche straniere – dagli anni del fascismo a quelli della guerra, della Resistenza e della ricostruzione – aiutano a rievocare l’Italia di quel periodo. Il suono del Quartetto Italiano accompagna come una colonna sonora la costruzione della democrazia: le prime elezioni libere, il voto alle donne, il referendum, la Costituzione. Nel documentario sono inseriti diversi estratti delle rare registrazioni televisive del Quartetto Italiano con brani di Beethoven, Haydn, Mozart, Schubert e Sostakovich.