20 febbraio 2018
THE DISASTER ARTIST
Tommy Wiseau è certamente una delle figure più assurde e scriteriate approdate per sbaglio nel panorama cinematografico. Deciso a sfondare nel mondo dello spettacolo, pagando qualsiasi prezzo, Wiseau scrisse, diresse, produsse e interpretò un film intitolato The Room, uscito in due o tre sale di Los Angeles (pagate dal regista stesso) nel 2003. Il risultato? Un disastro. James Franco ci racconta la storia di questo pazzo personaggio, interpretandolo lui stesso e percorrendo la genesi di uno dei film più fischiati di sempre, così agghiacciante da essere diventato un cult, soprattutto negli States, aggiudicandosi l’appellativo di “Quarto potere dei film brutti”. La narrazione prende il via con l’incontro tra Wiseau e Greg Sestero, interpretato da Dave Franco, giovane aspirante attore con un faccino d’angelo. Un’amicizia nata durante i corsi di recitazione che entrambi frequentano con la speranza di diventare stars hollywoodiane: un sogno che sembra essere sul punto di realizzarsi quando i due si trasferiscono a Los Angeles. Contrariamente alle aspettative, riceveranno porte in faccia a tutti i provini, soprattutto Wiseau, deriso per il suo comportamento bizzarro e la parlata stramba, tanto quanto il suo look.
Sarà proprio il rifiuto di Hollywood a convincerlo a cimentarsi in una sua personale opera, sborsando 6 milioni di dollari per realizzarla, comprando l’attrezzatura e pagando un’improvvisata troupe. I misteri che avvolgono questo folle soggetto sono parte della curiosità che scaturisce da Wiseau, come afferma lo stesso Kevin Smith durante alcune testimonianze mostrate prima dei titoli di testa. Non si sa da dove provenga, non si capisce perché il suo conto in banca sia un pozzo senza fondo, non si conosce la sua età, né il suo vero nome. Franco non si erge a giudice, mostra i fatti senza darci una sua interpretazione, con ironia ma soffermandosi anche sui risvolti amari di un rapporto d’amicizia e sul dolore provato da una personalità difficile ed emarginata per questo.
The Disaster Artist è anche il titolo del libro su cui si basa la sceneggiatura del film. Si tratta di un romanzo scritto da Greg Sestero che ripercorre il rapporto con il non-regista e l’esperienza durante la lavorazione al film che avrebbe macchiato per sempre la sua carriera. Franco è formidabile nei panni di Wiseau, una performance che può essere apprezzata a pieno solo se si è visto The Room, perché non si tratta di una macchietta, ma di una reverenziale trasposizione del personaggio: dall’aspetto identico anche nei più piccoli dettagli, allo strano accento, forse dell’est, per non parlare della risata fastidiosissima. Un tributo che si conferma maniacale quando lo split screen finale mette a confronto le scene del vero The Room con quelle girate per The Disaster Artist. Probabilmente l’opera più riuscita, in mezzo all’altalenante percorso di Franco, forse anche grazie alla profonda empatia con il personaggio interpretato, che ha saputo infondergli la stessa passione. The Disaster Artist sa far ridere ma anche emozionare, mostrandoci lo stesso Wiseau in un cammeo dopo i titoli di coda: un outsider che, alla fine, ha conquistato Hollywood.
Giorgia De Carolis, Nocturno.it
Da giovedì 22 febbraio The disaster artist è al cinema del carbone nella doppia versione italiana e originale sottotitolata in italiano.
15 febbraio 2018
Ella & John
Presentato all'ultima mostra del cinema di Venezia, "Ella & John" è la prima opera girata da Paolo Virzì oltreoceano.
Dopo il fortunato "La pazza gioia", il regista livornese si è cimentato con un altro road movie, anche stavolta di coppia, che prende spunto dal libro "In viaggio contromano" di Michael Zadoorian. Il film racconta l'avventura di due anziani coniugi che partono sul vecchio camper di famiglia per vivere un'ultima vacanza insieme e riappropriarsi della propria indipendenza.
Oscillando con sapienza tra dramma e commedia e mettendo in scena i sentimenti in maniera struggente, Virzì è ancora una volta fedele alla propria poetica, fatta di attenzione all'introspezione umana e ironia pervasa di malinconia.
12 febbraio 2018
ARNAUD DESPLECHIN: scene di vita a Roubaix
Prende il via lunedì 12 febbraio la rassegna monografica Arnaud Desplechin: scene di vita a Roubaix, dedicata al regista francese e realizzata in collaborazione con il Circolo del Cinema Ėjzenštejn di Mantova.
Per sette lunedì, nel doppio appuntamento delle 18:00 e delle 21:00, ricostruiremo l'opera di uno degli autori d'oltralpe più premiati ma al contempo meno conosciuti in Italia: i primi tre film, a partire dal suo esordio nel lungometraggio La sentinelle, sono inediti nel nostro Paese e verranno proposti in edizione originale restaurata e sottotitolta in italiano.
A chi sottoscriverà l'abbonamento alla rassegna, verrà dato in omaggio il catalogo.
Per informazioni: 0376.69860 – info@ilcinemadelcarbone.it - www.ilcinemadelcarbone.it
09 febbraio 2018
La cittadinanza del corpo 2017
Sabato 10 febbraio alle 17 il regista Mario Piavoli e la danzatrice Giovanna Venturini presentano il documentario La cittadinanza del corpo 2017: la testimonianza audiovisiva del progetto coreografico ideato da Virgilio Sieni e ispirato ad una virtuosa sinergia tra i luoghi del corpo e quelli dell’arte. Il lavoro, iniziato nel 2016 e che ha coinvolto più di cento persone impegnate per diversi mesi in numerose sessioni di prove, è approdato alle performance finali tenutesi a Palazzo Te nel luglio del 2016 e 2017. L'evento è in collaborazione con Centro Internazionale d'Arte e di Cultura di Palazzo Te.
07 febbraio 2018
DIALOGHI DI TEATRO CONTEMPORANEO CON ERMANNA MONTANARI
Giovedì 8 febbraio alle 21:15 prende il via la quinta stagione di Dialoghi di teatro contemporaneo, la rassegna di conversazioni-spettacolo informale ed empatica, che ogni anno porta sul palco dell'Oberdan i migliori artisti della drammaturgia italiana ed europea. Nel primo appuntamento, il critico Nicola Arrigoni converserà con la co-fondatrice e co-direttrice artistica del Teatro delle Albe Ermanna Montanari.
L'autrice ed attrice presenterà al pubblico le sue Miniature campianesi, la raccolta di racconti in cui narra la sua infanzia nella campagna romagnola.
Per informazioni e prenotazioni:
il cinema del carbone - 0376.369860 – info@ilcinemadelcarbone.it –
www.ilcinemadelcarbone.it – facebook il cinema del carbone
02 febbraio 2018
Poesia senza fine
"La poesia operò un cambiamento fondamentale nel mio modo di agire. Smisi di vedere il mondo attraverso gli occhi di mio padre. Mi era consentito tentare di essere me stesso."
Alejandro Jodorowsky, La danza della realtà
Il periodo lontano dalla regia cinematografica non ha scalfito il Mito di Jodorowsky, che anzi lo ha ramificato e radicalizzato spargendolo tra mille attività, i fumetti la psicomagia e tutto il resto. Considerare il corpus dell’autore come un movimento unico, per quanto impossibile da definire in maniera univoca, ci sembra la chiave più coerente per affrontare un’opera come Poesia sin fin (secondo tassello del racconto autobiografico dopo il fortunato La danza de la realidad), esplosa ed eccentrica, legata probabilmente molto più alla galassia espansa Jodorowsky che semplicemente all’aspetto cinematografico (qui mai tirato apertamente in ballo tra le arti predilette dal “poeta Alejandro”, che sperimenta invece le assi del teatro e del circo).
In un’ottica simile, questa biografia per immagini in progress di fatto si pone come atto fondativo definitivo del culto di Jodorowsky, libro ufficiale di una vera e propria religione che sta cosi costituendo il proprio vangelo di aneddoti allegorici, leggende edificanti, dogmi inattaccabili. E’ un’operazione imponente in cui l’autore sta trasponendo tutti i piani della sua poetica creativa e tutti i mille rivoli del suo eclettismo, difficilmente assimilabile ad una esigenza seriamente narrativa quanto invece ad una chiara tradizione artistica.
Ogni sequenza finisce in questo modo non soltanto raddoppiata, come la frequente presenza in scena dell’Alejandro in carne e ossa al fianco del suo simulacro giovane e fittizio suggerisce apertamente, ma letteralmente moltiplicata per n, affollatissima di figure, movimento e fondali a vista, maschere, cartonati, nani, animali, amori e catastrofi, un procedimento a spirale che finisce per trasformare ogni verso cantato in un verso urlato.
Quanto urla infatti questa poesia senza fine, quanto rumore fa la memoria immaginaria di Jodorowsky, e i suoi ricordi ritoccati attraverso lo sguardo sempre vertiginoso di Christopher Doyle! Come nell’arte del racconto orale, ognuna di queste “storielle” potrebbe essere riraccontata, rivisitata all’infinito e risultare ogni volta diversa, arricchita di nuovi particolari e colori, inedita.
Jodorowsky mette in atto dunque una sorta di autoremix, rimasterizzazione di un intero immaginario/repertorio a cura dell’autore stesso, di cui è facile intravedere pericoli, dubbi e punti critici: e però l’afflato testamentario sembra passare anche attraverso una specie di propaganda d’artista proprio per fare i conti con i demoni del proprio passato, parlare con il se stesso da ragazzo e con la sua testa calda, in grado di combinare disastri con la ragazza del migliore amico e collega di versi, e soprattutto pronunciare all’ombra del padre quelle parole di confessione e perdono che Alejandro non è mai stato in grado di dirgli dal vivo, avendolo salutato prima di partire per la Francia con l’astio di un conflitto che appariva insanabile.
E’ vero allora, la poesia in prima persona di Jodorowsky è prima di tutto una danza estetica e compiaciuta della propria ostinata unicità, ma al contempo pulsa sottopelle di una sensibilità struggente, di una necessità prepotentemente intima e contagiosa.
Sergio Sozzo, sentieriselvaggi.it
26 gennaio 2018
Walking about
Lunedì 29 gennaio parte allOberdan la rassegna organizzata dal cinema del carbone e dagli Scarponauti
Nel mio vocabolario personale affido alla parola viaggio uno statuto speciale. Per me è quello che si fa a piedi (Erri De Luca).
Oggi è quanto mai facile e veloce spostarsi da un luogo all'altro. Le distanze si sono annullate, il tempo contratto. Le terre e i cieli che stanno tra il punto di partenza e quello di arrivo sono usciti dalla nostra esperienza, cambiando il modo in cui stiamo al mondo.
Da lunedì 29 gennaio il cinema del carbone e l'associazione Gli Scarponauti propongono un cambio di passo con la rassegna Walikng about, un elogio del camminare declinato in quattro film, che a cadenza mensile accompagneranno il pubblico dall'inverno alla primavera attraversando al cinema monti e pianure secondo vie battute o più impervie.
Rispondendo al crescente interesse verso i grandi cammini, Walking about è una sorta di guida su grande schermo per allenare lo sguardo e lo spirito al viaggiare lento: i quattro film della rassegna ci insegnano che, grazie al ritmo regolato sul nostro passo, possiamo scoprire territori sconosciuti, individuare i segni della storia sedimentati nel paesaggio, trovare compagni di viaggio e di vita, tornare finalmente a noi stessi.
Il viaggio di Waliking about parte lunedì 29 gennaio con IL CAMMINO DELL'APPIA ANTICA, che celebra la Regina Viarum, l'imponente opera di ingegneria viaria che i romani costruirono tra il IV e il III secolo a.c. per raggiungere la Grecia e all'Oriente attraverso il porto di Brindisi. Guida d'eccezione è il giornalista e scrittore Paolo Rumiz, che ha dedicato molti dei suoi libri alla riscoperta delle storie nascoste nel paesaggio attraverso il viaggiare lento. Tra agrumeti e mandorleti, si avverte la presenza del poeta latino Orazio, di Antonio Cederna (appassionato difensore dell'Appia dalle speculazioni edilizie), di Spartaco e dei suoi schiavi rivoltosi, dell'imperatore Federico II, che uniscono le loro voci alle varietà dei dialetti che ancora raccontano la memoria di queste antiche terre.
Con LIFE IN A WALK (mercoledì 28 febbraio) la rassegna ci porta sul cammino per eccellenza. Nel momento in cui la malattia sembra destinata a separare le loro vite per sempre, un padre e un figlio decidono di prendere insieme la via di Santiago per ritrovare il loro rapporto nei chilometri e chilometri di racconti, visioni, esperienze finalmente condivisi.
LE ENERGIE INVISIBILI (mercoledì 28 marzo) è un film che si interroga sulle ragioni che spingono un numero sempre crescente di persone a muoversi a poedi caricandosi uno zaino sulle spalle. Congiungendo idealmente l'Italia in un percorso da Milano a Roma, il regista raccoglie lungo la strada le idee e le emozioni dei pellegrini che si mettono in cammino andando - lentamente - controcorrente.
Il ciclo di film si chiude su uno dei grandi sentieri americani. MILE... MILE AND A HALF (mercoledì 2 maggio) ci introduce nello straordinario paesaggio del John Muir Trail, lo storico cammino californiano lungo poco meno di 340 km che parte dalla Yosemite Valley per raggiungere la vetta del monte Whitney. Un'immersione nelle meraviglie della natura che - come sempre - si rivela anche occasione di incontro e di relazione numerosi altri - stravaganti - viaggiatori.
Walking About vuole celebrare anche i vent'anni di attività degli Scarponauti, associazione di riferimento sul territorio mantovano per l'escursionismo, il trekking, il cicloturismo e il viaggiare lento.
Tutte le proiezioni avranno inizio alle ore 21.15. Biglietti: intero 7 euro, soci cinema del carbone e Scarponauti, giovani under 25 5 euro.
Per informazioni: 0376.369860, info@ilcinemadelcarbone.it, www.ilcinemadelcarbone.it.
08 gennaio 2018
Mondovisioni 2018
I documentari di Internazionale
Un progetto a cura di CineAgenzia per Internazionale
Dove l’informazione mainstream non arriva, arriva MONDOVISIONI. Per un vasto pubblico sparso in piccole e grandi città italiane, la rassegna di documentari targata Internazionale è ormai un insostituibile punto di riferimento per misurare la temperatura del pianeta a livello di lotte civili, affermazione dei diritti fondamentali, spinte verso il cambiamento, libera circolazione delle notizie. Gli otto film inseriti ogni anno ad ottobre nel programma di Internazionale a Ferrara e poi proposti in tour rappresentano la migliore selezione di documentari a livello mondiale sui temi dell’attualità geo-politica, della libertà d’espressione, e dei diritti umani.
- martedì 16 gennaio: BREXITANNIA
di Timothy George Kelly — Regno Unito, Russia, 2017, 80'
- martedì 23 gennaio: ENTRE OS HOMENS DE BEM
di Caio Cavechini Carlos, Juliano Barros — Brasile, 2016, 106'
- martedì 30 gennaio: STRANGER IN PARADISE
di Guido Hendrikx — Paesi Bassi, 2016, 72'
- martedì 6 febbraio: AN INSIGNIFICANT MAN
di Khushboo Ranka, Vinay Shukla — India, 2016, 98'
- martedì 13 febbraio: FREE LUNCH SOCIETY
di Christian Tod — Austria, Germania, 2017, 95'
- martedì 20 febbraio: JAHA'S PROMISE
di Patrick Farrelly, Kate O’Callaghan — Usa, Regno Unito, Gambia, 2017, 81'
- martedì 27 febbraio: THE WORKERS CUP
di Adam Sobel — Regno Unito, 2017, 92'
- martedì 6 marzo: BOILING POINT
di Elina Hirvonen — Finlandia, 2017, 91'
I documentari, proposti in lingua originale con sottotitoli in italiano, verranno proiettati in esclusiva al cinema Oberdan ogni martedì a partire dal 16 gennaio alle 18.15 e alle 21.15.
I film sono disponibili anche per proiezioni per le scuole superiori la mattina successiva alla data indicata in programma o – su richiesta – nelle altre mattine della stessa settimana.
Le scuole interessate alle proiezioni devono contattare il cinema del carbone allo 0376.369860 o scrivendo a info@ilcinemadelcarbone.it.
Abbonamento 8 film: 20 euro - biglietto singolo: 5/ 7 euro
per proiezioni mattutine per le scuole: 3 euro.
Per informazioni: Il cinema del carbone - Via Oberdan 5/11 - tel. 0376.369860 - info@ilcinemadelcarbone.it - www.ilcinemadelcarbone.it
In collaborazione con Amnesty International - Gruppo 79 Mantova, Comitato Provinciale ANPI Mantova, Banca Etica - Mantova, Ethics Expo, eQual, Libera - Coordinamento di Mantova, Mantova Solidale.
Con il sostegno di ...con vista sul mondo, L'Albero, Mappamondo Soc. Coop., La Salamandra, Nur. Con il patrocinio del Comune di Mantova
Tutte le informazioni sulla rassegna: http://ilcinemadelcarbone.it/rassegne/mondovisioni-2018-i-documentari-di-internazionale
02 gennaio 2018
Nuove proiezioni
Le proiezioni di Assassinio sull'Oriente Express del 1974 prevista per il 3 gennaio e di Fenomeni Paranormali incontrollabili prevista per il 9 gennaio sono state cancellate per motivi tecnici.
Al loro posto vi aspettano i nostri film della programmazione natalizia.
20 dicembre 2017
NATALE AL CARBONE
C'è aria di mistero nel Natale del cinema del carbone. Sotto la quiete apparente della Suburbicon di George Clooney, nell'identità della protagonista di Sami Blood, tra le villette di Mr. Ove, nelle oscure stanze di Mistero a Crooked House e nella fitta foresta del Gruffalò si nascondono tensioni, omicidi, amicizie inattese e mostri pelosi! La programmazione natalizia 2017-18 alterna dark comedy, hard boiled, storie di formazione e favole a cartoni animati, componendo un menu capace di soddisfare tutti i palati. Ma non è finita qui ...