02 novembre 2017

Visioni di teatro inizia con Jan Fabre

Il teatro contemporaneo sul palcoscenico del grande schermo. Da mercoledì 8 novembre prende il via la terza stagione di Visioni di teatro contemporaneo, la rassegna che porta al cinema protagonisti, sperimentazioni e il dietro le quinte delle produzioni di riferimento della scena teatrale del nostro tempo. Ad aprire la stagione 2017 sarà JAN FABRE. BEYOND THE ARTIST, il film con cui il documentarista italiano Giulio Boato ha tentato di restituire la complessità dell'artista e performer belga attraverso un montaggio alternato tra scene dei suoi ultimi spettacoli, fotografie delle sue più recenti esposizioni ed interviste a critici, editori e collaboratori di Fabre. La rassegna prosegue mercoledì 29 novembre con ERESIA DELLA FELICITÀ, racconto dell'esperienza di "non scuola" condotta da Marco Martinelli con cinquecento milanesi attraverso i versi di Maiakovskij, per concludersi mercoledì 13 dicembre con FONDERIA39 di Nico Guidetti, "visita guidata" all'interno del nuovo spazio creativo della Fondazione Nazionale della Danza Compagnia Aterballetto.

Orario delle proiezioni: 21.15. Abbonamento 3 film: 12 euro. Biglietto singola proiezione: intero 7 euro, ridotto soci cinema del carbone e studenti scuole di teatro 5 euro.

01 novembre 2017

Il cinema alle 16.15 di mercoledì

Da quest'anno è possibile abbonarsi e partecipare a Cultura Alle Quattro e Un quarto, la rassegna di film, concerti, incontri, visite guidate alla città rivolta al pubblico degli over 65 anche il pomeriggio del mercoledì.
Chi non ha trovato posto fino ad oggi, chi era interessato ma non osava chiedere ha dunque una nuova possibilità! Per prenotare la tessera (il costo per il ciclo di film e conferenze è di soli 22 euro) basta telefonare allo 0376.369860 o scrivere a info@ilcinemadelcarbone.it, oppure presentarsi direttamente tutti i mercoledì al cinema.Il programma completo della rassegna è disponibile a questo link: http://ilcinemadelcarbone.it/rassegne/cultura-alle-quattro-e-un-quarto-2

30 ottobre 2017

Viaggio in India

Lunedì 30 ottobre allae 21.15 andiamo alla scoperta della musica, della danza e della filosofia indiana.

Accompagnati nel viaggio musicale, esistenziale e spirituale da Alain Daniélou - bretone d'origine, figlio di un ministro socialista e con un fratello cardinale, amico di A.Gide e J.Cocteau - intraprende dal 1932 con il compagno fotografo Raymond Burnier alla volta dell'India, lasciando un Occidente che non lo soddisfa. Dopo un periodo in Bengala presso lo scrittore premio Nobel Rabindranath Tagore, si stabilisce sulle rive del Gange a Benares, nel cuore della tradizione indiana. Qui vive nel palazzo di Rewa per quasi 20 anni studiando il sanscrito, i testi vedici, la filosofia, la musica e la danza indiane, alla ricerca di un'armonia fra natura e spirito che il continente in cui è nato sembra aver dimenticato. Diventa hindu e continua a ricevere visite di personalità indiane e occidentali, quali Jawaharlal Nehru, Jean Renoir, Cecil Beaton, Eleanor Roosvelt o Roberto Rossellini.

Alain Daniélou diviene un poliedrico studioso, indianista e musicologo di prima grandezza, che dal 1950 sotto l’egida dell’UNESCO registra e pubblica la prima collana di world music classica della storia e porta in Occidente i grandi musicisti d’Oriente, rivendicando un ruolo paritario per le musiche classiche non occidentali.

Presenta il film il regista Riccardo.Biadene.

26 ottobre 2017

Il corso su Jim Jarmusch rinviato al 18-19 novembre

Spostamento di date per l'apertura di carbone in corso. Jim Jarmusch. Il samurai del cinema americano, la due giorni di full immersion nel cinema del regista di Dead Man e Paterson tenuta dal critico Pier Maria Bocchi e inizialmente prevista per sabato 28 e domenica 29 ottobre, viene rinviata a sabato 18 e domenica 19 novembre. Restano invariati la struttura in tre moduli e i costi di iscrizione. Chi è interessato è invitato a pre-iscriversi inviando una email a info@ilcinemadelcarbone.it o telefonando allo 0376.369860. Ulteriori informazioni sono disponibili a questo link.

22 ottobre 2017

Jim Jarmusch

una rassegna (23 ottobre - 18 dicembre 2017)

e un corso (28-29 ottobre 2017)

Nato ad Akron nellOhio ma naturalizzatosi newyorkese durante ladolescenza, Jim Jarmusch è stato negli anni Ottanta uno dei padri fondatori dellindipendenza da Hollywood. In nome di un immaginario dallo stile low budget e liberissimo, focalizzato a rappresentare lindividuo nella società contemporanea, e prendendo ispirazione dalla cosiddetta no wave, Jarmusch fa di New York il suo set ideale per contrastare la voce grossa hollywoodiana; e a partire dallesordio Permanent Vacation (1980) mette in scena unumanità divagante e senza meta, specchio evidente di un sentire comune durante unepoca e una politica fondate sul denaro e sul culto della personalità. Dead Man (1995) lo consacra come una delle firme più interessanti nelluniverso dellautorialità quale forza anti-sistema cinematografico: e da lì è stato un crescendo, fino a Solo gli amanti sopravvivono (2013) e Paterson (2016).

A questo originalissimo osservatore del contemporaneo, il cinema del carbone dedica un doppio omaggio composto da una rassegna - che comprende otto dei suoi film, alcuni dei quali oggi pressoché invisibili - e da un corso monografico rivolto a fan e profani, tenuto dal critico cinematografico Pier Maria Bocchi, autore di una monografia su Jim Jarmusch nonché suo devoto ammiratore.

20 ottobre 2017

FESTA SPAZIALE

Festa di tesseramento 2017/18
La nuova stagione dell'Oberdan si apre con la tradizionale festa di tesseramento del cinema del carbone. 
Ci sarà da ridere, rifocillarsi, giocare e ovviamente vedere un film.

h 18:30 > benvenuto e apertura tesseramento
h 19:00 > cortometraggi spaziali
h 20:00 > gran buffet
h 21:00 > space game
h 21:45 > proiezione di INCONTRI RAVVICINATI DEL TERZO TIPO di Steven Spielberg
h 23:30 > dolce!

Risultati immagini per incontri ravvicinati del terzo tipo

Incontri ravvicinati del terzo tipo

di Steven Spielberg — USA, 1977, 137'
con Richard Dreyfuss, François Truffaut, Teri Garr, Melinda Dillon, Bob Balaban

Versione director's cut, restaurata digitalmente per il 40° anniversario del film

Negli Stati Uniti, dopo un primo avvistamento di UFO e la raccolta delle prove tangibili della loro esistenza, il Governo decide di tentare il contatto con gli occupanti le navette spaziali. A tale scopo, sotto la direzione dello specialista ufologo francese Claude Lacombe, predispongono una piattaforma presso la Torre del Diavolo, un'isolata montagna del Wyoming, ne evacuano la popolazione per ragioni di sicurezza senza dare spiegazioni. Mentre il progetto Mayflower procede, nella zona di Muncie, nell'Indiana, gli Ufo appaiono di nuovo. Tra le persone più colpite dall'apparizione c'è la giovane Jillian Guiler, cui gli extraterrestri rapiscono il figlio Barry, e l'elettrotecnico Roy Neary. Questi per via delle sue reazioni incomprensibili, spinge sua moglie Ronnie con i tre figli ad abbandonarlo. Poi, con Jillian, sale sulla Torre del Diavolo per assistere al mirabolante "rendez-vous" fatto in base a suoni e luci.

Immagine correlata

"E' un evento sociologico" esclama senza metti termini il personaggio di Francois Truffaut (nell'unico ruolo da attore in un film non da lui diretto) e non possiamo essere più che d'accordo nell'analizzare l'impatto filmico di un titolo quale Incontri ravvicinati del terzo tipo, prima incursione di Steven Spielberg nel sottobosco cinematografico relativo alla tematica aliena. Un'opera coscientemente ballerina nel suo andirivieni di influenze, dai toni folli di commedia ad istinti mystery, dai sussulti horror fino alla più liberatoria fantascienza, che trova un costante senso di avvolgente magia nel raccontare la storia di un uomo qualsiasi alla prese con un'ossessione inerente il possibile primo contatto con la razza aliena. E con un finale da antologia che chiude degnamente una visione avvincente e straniante in cui lo spettacolo delle emozioni umane si equilibra con grazia all'epicamente ridondante tour de force visivo.

Maurizio Encari, everyeye.it

15 ottobre 2017

Cinematime

Cinematime è la rassegna di proiezioni rigorosamente in lingua inglese che il cinema del carbone e Wall Street English dedicano a chi vuole ascoltare la vera voce dei divi del cinema hollywoodiano. da ottobre a marzo, per un mercoledì al mese, sei film di successo della recente stagione cinematografica arriveranno sullo schermo di via Oberdan, finalmente liberi dagli impacci della traduzione.

Ciascuna proiezione sarà preceduta alle 20.30 dal Cinematime Prep, una presentazione del film della serata - rigorosamente in inglese - a cura degli insegnanti del Wall Street English, per conoscere la cinematografia del regista, il cast attoriale e proporre alcune chiavi di lettura.

Cinematime è dunque molto più di un film al cinema al prezzo di una normale proiezione. Il biglietto alla singola proiezione costa 7 euro (intero) o 5 euro per i soci del cinema del carbone o per gli studenti del Wall Street Institute, l'abbonamento ai 6 film 20 euro. La partecipazione al Cinematime Prep è libera e gratuita.

Le proiezioni si tengono in lingua originale senza sottotitoli. I film proposti in calendario sono disponibili su prenotazione al mattino per le scuole che ne facciano richiesta

Si parte martedì 18 ottobre con LION di Garth Davis.

01 ottobre 2017

La giostra delle passioni

Storie di passioni, di amori, di tradimenti, di destini raccontate da un regista che ha segnato la storia del Novecento. 
La rassegna, Max Ophuls, la giostra delle passioni, porta al cinema del carbone da martedì 17 ottobre tre film in versione restaurata digitale in 2K: Tutto finisce all’alba (Sans lendemain) del 1939, Da Mayerling a Sarajevo (De Mayerling à Sarajevo) del 1940 e Il piacere (Le plaisir) del 1952.

Tre film diversissimi tra loro, per soggetto e ambientazione, tutti girati con assoluta maestria e capacità compositiva: i movimenti di macchina sono vivaci; i protagonisti sono disegnati con straordinaria attenzione e le loro vicende sanno coinvolgere profondamente lo spettatore; il bianco e nero della versione originale è reso perfetto da un ottimo restauro.

Risultati immagini per max ophuls le plaisir

"Prolifico come pochi Max Ophüls di cui ricorrono i sessant’anni  dalla scomparsa, ha diretto ventitré film in venticinque anni. Max Oppenheimer (Ophüls è il cognome che adotta per distinguersi dal padre industriale), nato in Renania il 6 maggio 1902, dopo una solida esperienza come regista teatrale approda a ventotto anni al cinema quasi per caso dimostrando ben presto una capacità di utilizzare la cinepresa davvero straordinaria. Nel ’34 dopo aver diretto con successo Libelei emigra in Francia  in seguito all’avvento del nazismo dove gira tra gli altri La signora è di tutti con la nostra Isa Miranda. Nel ’41 si trasferisce con la famiglia negli Stati Uniti per sfuggire nuovamente al furore antisemitico del regime di Hitler. A Hollywood dopo un duro apprendistato s’impone con Lettera da una sconosciuta del 1948 e nel ’50 torna in Europa, a Parigi dove mette in cantiere il suo capolavoro La Ronde. Segue poi  Il piacere (’52) basato su tre racconti di Guy de Maupassant e I gioielli di Madame de….(’53), un grande successo. Il suo ultimo film è Lola Montés del 1955 girato prima della sua morte, un’ opera sontuosa e barocca. Le tre pellicole restaurate e distribuite dalla Lab 80 nelle sale italiane da lunedì 3 luglio (a Milano al cinema Palestrina) sono Tutto finisce all’alba (1939) ambientato nella Parigi degli anni Trenta e incentrato sulle difficoltà sentimentali della giovane  vedova Evelyn, mentre il secondo, Da Mayerling a Sarajevo (1940), racconta la commovente vicenda delle vittime dell’attentato che il 28 giugno 1914 a Sarajevo darà inizio al primo conflitto mondiale. Il terzo, Il piacere, del 1952, è una raffinata rappresentazione del tema del  piacere messo a confronto con  l’amore, la purezza e la morte."

Pierfranco Bianchetti  da Spettakolo

29 settembre 2017

A Ciambra

Da venerdì 29 settembre è in programmazione al cinema del carbone A Ciambra: il film dell'italo-americano Jonas Carpignano, ambientato nella comunità Rom di Gioia Tauro, è stato designato dalla commissione dell'Anica a rappresentare l'Italia nella corsa al miglior film in lingua non inglese agli Oscar 2018 e tra i suoi produttori c'è Martin Scorsese, letteralmente innamoratosi della pellicola.

Premiato come miglior film europeo alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes, il film nasce da un cortometraggio che ha portato Carpigano a Venezia nel 2015, A Chjana (da cui poi sarebbe nato Mediterranea) girato a Gioia Tauro, e dal rapporto d'amicizia nato con la comunità Rom del posto.

In bilico tra la crudezza del documentario e le sospensioni della fiction, la storia nasce nella Ciambra di Gioia Tauro inseguendo con indolenza storie, abitudini, leggende e piccoli espedienti quotidiani di una famiglia in particolare, quella degli Amato. La chiave di accesso alla comunità è il quattordicenne Pio e il suo viaggio di formazione per diventare uomo, iniziato quando il fratello Cosimo finisce in carcere. Una storia che diventa lo spunto per soffermarsi, sempre con la giusta distanza, su alcuni aspetti della vita della comunità come ad esempio il rapporto con gli immigrati africani e con alcuni membri della 'ndrangheta locale

Carpignano porta lo spettatore dentro la Ciambra insieme a lui, tra i suoni confusi e strascicati di un idioma (il dialetto gioiese) che cadenzano il ritmo del racconto insieme alla musica remota di Dan Romer (Beasts of No Nation, Re della terra selvaggia).
La narrazione, slegata da qualsiasi dovere morale, si abbandona ai tremolii della camera a mano, alla fotografia imperfetta, ai volti scavati, alle corse dei ragazzini, alla 'caciara' del campo e alle penombre della piana di Gioia Tauro consentendone un racconto che non cede né al folklore né all'indagine socio-antropologica: il giudizio è sospeso, lasciando che sia la vita stessa a parlarci.

Martedì 3 ottobre una serata speciale attende il pubblico del carbone: sarà infatti l'Associazione Sucar Drom a introdurre la proiezione del film.

27 settembre 2017

TRANSFORMATIONS: CRISTINA DONADIO AL CINEMA DEL CARBONE

Giovedì 28 settembre alle 21:15 non perdete la performance Transformations - Scavandosi l'anima con un martello pneumatico, che vedrà Cristina Donadio impegnata nella doppia veste di attrice e regista, accompagnata dal musicista e compositore Gregorio Calculli: il recital portato sul palco dell'Oberdan è un’incursione nell’universo di Anne Sexton, partendo dalla sua raccolta di poemetti che “trasformano”, i racconti dei fratelli Grimm, tra cui i classici Cenerentola, Biancaneve e i sette nani, La bella addormentata nel bosco, Hansel e Gretel, in altrettante favole distorte e oblique, dominate da un’atmosfera da “risata macabra”.

Una sorta di omaggio alla follia, accompagnato da frammenti proiettati di cartoni animati e da un blues ininterrotto tra distorsioni, svisate e improvvise, lente, melodie di una chitarra elettrica. Dalla poesia al rock, dal cinema alle arti visive: infiniti sono stati, negli Stati Uniti, i tributi alla poetessa americana che per prima ha saputo, con gran coraggio, mettere in scena pazzia e sessualità, sentimento religioso e blasfemia, senza alcuna mediazione “alta”; non poteva certo mancare quello di una grande interprete di teatro, cinema e fiction televisiva come Cristina Donadio, protagonista dell'ultimo dei Dialoghi di teatro contemporaneo 2017.

Biglietti disponibili in cassa la sera del'evento. Ingresso: intero 10 euro | soci il cinema del carbone, dipendenti di Marcegaglia spa 7 euro | studenti scuole superiori, scuole di teatro e Università di Mantova 5 euro.