Quando si pensa alla “cultura cinematografica” da sostenere, da promuovere, da diffondere, i capolavori che per primi vengono alla mente e che vorremmo “salvare” sono tutti film pensati per adulti. Certo, tutti noi siamo cresciuti guardando film “per ragazzi”, ma è vero però che – soprattutto oggi – questa categoria si fa sempre più incerta. I lungometraggi apparentemente destinati ai più piccoli attingono – come del resto è sempre stato – alla cultura alta, alle strutture classiche del cinema, ma negli ultimi anni si ha l’impressione che il gioco dei rimandi, delle citazioni sia ormai a solo beneficio degli adulti accompagnatori e poco utile, se non incomprensibile, per la visione da parte dei più piccoli. E poi, comunque, al cinema lo spazio lasciato ai ragazzi è molto ridotto: i film una decina all’anno, gli stessi disponibili poco dopo in dvd.

Il cinema del carbone vuole proporre un percorso di visioni ed esperienze cinematografiche adatto agli occhi dei bambini. Prima di tutto, pensando ai piccoli come primi destinatari delle proiezioni: avvicinandosi ai loro tempi, distinguendo le pellicole proposte per fasce d’età, creando qualche volta – perché no? – la possibilità di giocare con il film prima, durante o dopo la proiezione. E poi – come il cinema del carbone fa già con i grandi – cercando offrire un’opportunità in più, per far scoprire che c’è tanto cinema per i bambini. I piccoli spettatori avranno così l’occasione di divertirsi con uno spettacolo adatto a loro e scopriranno personaggi e storie che difficilmente vedranno in televisione o da altre parti.

Dopo il successo degli scorsi anni al Teatreno, Il carbone dei piccoli,nel nuovo spazio del cinema Oberdan, riprende in una veste rinnovata. Più cinema innanzitutto: non più tre proiezioni, ma un programma di film che parte da novembre ed arriva fino a metà marzo. E più attività: alle proiezioni si affiancherà, a partire da gennaio, una serie di laboratori che arricchiranno l’esperienza della visione, stimolando bambini e ragazzi a leggere, creare, giocare, musicare quello che passa sullo schermo.